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LE PAPEE

Con una delibera del 26 gennaio 1315, il Consiglio Generale del Comune di Siena approvava la proposta di istituire un catasto generale delle proprietà immobiliari degli abitanti della città e del contado di Siena, che fu detta la "Tavola delle Possessioni".
La compilazione di queste tavolette era affidata ad agrimensori, "i mensuratores" e a notai forestieri che dovevano indicare il nome del proprietario, l'ubicazione dei terreni, i toponimi, i confini, le misure della superficie e la valutazione in lire e soldi.
Gli stimatori furono molto accurati nel rilevamento e nella descrizione del territorio di Radicondoli: ci colpisce, rispetto ad altri casi, la precisione con la quale furono misurati e descritti anche i più piccoli appezzamenti.
La stessa puntigliosità fu impiegata nella descrizione dei tipi di coltura, che aveva come elementi di spicco gli oliveti, le vigne e gli alberi da frutto.
In base a questi dati, il comune era così in grado di stabilire le imposte che i proprietari avrebbero dovuto pagare.
Furono in questo modo censiti tantissimi toponimi, in quanto, in quel periodo, non si era ancora assistito allo spopolamento e alla relativa concentrazione fondiaria tardo-medievale, che avrebbe portato ad una drastica riduzione dei micro-toponimi rurali. Infatti dei 435 nomi trecenteschi dell'area di Radicondoli, che secondo gli studiosi si sono rivelati particolarmente ricchi di riferimenti alle antiche strutture insediative, solo 42 sono sopravvissuti.
Purtroppo "Le Papee", di cui ci è oscuro l'etimo, sono fra quelli scomparsi, ma il fatto stesso che siano esistite, risulta basilare per la nostra ricerca genealogica, in quanto da lì forse potrebbe aver avuto origine il nome "Papei".
Secondo Andrea Giorgi, che ha svolto uno studio approfondito della zona, le Papee si trovavano a nord-est di Radicondoli, nei paraggi del Poggio Sermena. Erano dei campi incolti e nudi, come quelli che oggi caratterizzano il territorio del comune, che ricordiamoci è in prevalenza collinare, caratterizzato da distese boscose con un'altitudine media di circa 450/500 metri.
Esso presenta le caratteristiche di un'area che è stata, anche nel passato, marginale e periferica, per la sua lontananza dai grandi centri e dalle direttrici dei traffici e dei commerci.
Il filo conduttore della storia dello spopolamento va forse individuato nello spiccato carattere agricolo della zona, che a causa della limitata fertilità del suolo, ha vissuto la sua epoca migliore nel basso Medioevo e nel secolo scorso, mentre negli anni più recenti, ha visto le sue attività economiche ridursi quasi alla pura sussistenza.