La tavola delle possessioni
Con una delibera del 26 gennaio 1315, il Consiglio
Generale del Comune di Siena approvava la proposta di
istituire un catasto generale delle proprietà immobiliari
degli abitanti delle città e del contado di Siena.
Grazie a questa iniziativa è stato così possibile
ricavare una serie di informazioni sulla realtà immobiliare
del territorio senese di quell'epoca ed essere messi a
conoscenza di come erano formati i diversi nuclei abitativi
(case, terre, castelli, campi, boschi, ecc.), spesso
corredati del nome del proprietario.
Purtroppo una parte della microtoponomastica non è più
rintracciabile a causa di quel processo di accorpamento
verificatosi nei secoli, ma nonostante ciò, si può, ancora
spesso individuare, con notevole precisione, l'ubicazione di
molti insediamenti e la loro consistenza.
Infatti a quel tempo il territorio era suddiviso in
"popoli" e "curie" che erano censiti con il nome della
località più importante, alla quale faceva capo tutta la
"corte" circostante.
Anche per l'area intorno a Marmoraia, la tavola delle
possessioni ci fornisce puntualmente il dettaglio delle
singole località, con le rispettive case presenti e i loro
nomi individuativi.
- MARMORAIA - La chiesa, 5 case + 2 di cittadini senesi.
- CALCINAIA - 1 casa.
- CASAVECCHIA - 1 casa.
- CERRECCHIO - 4 case + 1 di un cittadino senese.
- CERRECCHIOLA - 5 case + 1 di un cittadino senese.
- COLLE A CERRECCHIO - 2 case.
- CULDIPRATO - 29 case, 3 casamenti, 1 casolare.
- FUSCINIANO - 1 casa.
- GABBRICCIO - 2 case, 1 palazzo.
- LA SENESE - 3 case + 2 di cittadini senesi.
- LORNETO - 4 case.
- LUCERENA - 3 case.
- MELI - 1 casa.
- MONTE QUEGNA - 9 case.
- MORELLI - 1 casa.
- MUCELLENA - 12 case.
- PALAJA - 1 molino a vento.
- PIANO - 2 case.
- PIETRALATA - 1 molino a vento.
- QUEGNA - 7 case, 1 casamento.
- S.MARIA NOVELLA - 5 case.
- SELVI - 5 case.
- VILLA SELVA - 1 casalino.
Per ragioni semplificative, si tenga presente che,
dove non specificato, le proprietà appartenevano a persone
del luogo; che il "casamento" era una costruzione con più
alloggi; che per "casalino" s'intendeva un rudere o comunque
un'alloggio assai modesto, poco più di una capanna.
Come abbiamo appena detto, nella zona esistevano due
molini a vento, uno a Palaja e l'altro a Pietralata.
Ciò conferma che la Montagnola era anche allora
estremamente povera di acqua, elemento che usualmente veniva
impiegato come forza motrice per il funzionamento della
maggior parte dei molini.
Mentre è facile dedurre dove fosse quello di
Pietralata, appare invece alquanto incerta l'ubicazione di
quello di Palaja, anche per la scomparsa del toponimo.
Comunque, poco distante dall'attuale edificio
militare, in quello slargo quasi di fronte al bivio della
scorciatoia per Marmoraia (la strada di Calcinaia), proprio
al culmine del colle dove lo sguardo spazia da un lato verso
Siena e dall'altro verso la valle dell'Elsa, c'è un luogo
che viene ancora individuato come "Il mulinaccio".
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