Palio di Siena

Documenti del XIII e XIV secolo


Circa il 1715-1720, il nobile Abate Galgano dei conti Bichi, curò, "con insigne fatica, diligenza e dispendio, notizie storiche delle città, fortezze e castelli della città di Siena, raccolte da autori degni di fede e da contratti e da istrumenti pubblici", trascrivendole in un manoscritto oggi all'Archivio di Stato di Siena.


Sempre in questo archivio, si trovano in un'altra raccolta, il "Regestum Senense", cinque carte epistolari ecclesiastiche, trascritte nel 1911 da Fedor Schneider, dalla loro lingua originale latina.
Probabilmente i secoli XIII e XIV, furono forse quelli della massima espansione, dal punto di vista politico, raggiunta da Marmoraia.
Infatti, da un manoscritto del 1317 della Curia Arcivescovile di Siena, si deduce che il pievano di Marmoraia aveva una grande autorità che gli permetteva di esercitare una giurisdizione ecclesiastica su un vasto territorio, permettendogli così di esigere tributi.


LIBER TITOLORUM BENEFITIORUM ECCLESIATICORUM CIVITATIS ET DIOCESIS SENENSIS
(Libro 3395, parte del foglio a pagina 20)


Il pievano della chiesa di Marmoraia dice che per un privilegio concesso da Papa Innocenzo II (il cui pontificato va dal 1130 al 1143), erano sottoposte alla pieve, la cappella di S.Maria a Stomennano, la cappella di S.Giovanni a Stecchi, la cappella di S.Lorenzo a Colle e la chiesa di Fungaia: assicurandoci che quest'ultima era costruita sul territorio di detta pieve (Marmoraia).
Il Rettore Ser Guido della chiesa di S.Lorenzo di Colle, ricevette questa chiesa (di S.Lorenzo) per collazione (atto con cui l'autorità ecclesiastica competente provvedeva ad assegnare un titolo ad un ufficio vacante) mediante rogito notarile da Guidone, pievano di Marmoraia.