La famiglia Senesi
Un lavoro che ha per scopo la ricerca di notizie e
testimonianze sul territorio di Marmoraia, non poteva non
avere un capitolo dedicato alla famiglia che almeno per tre
secoli ebbe nella zona un ruolo di spicco, esercitato
tramite il possesso della tenuta di Lucerena. Intendiamo
parlare dei Senesi o Sanesi, come sono indifferentemente
citati nelle fonti.
Una leggenda vuole che questa famiglia abbia tratto
origine dalla nobile casata degli Incontri di Volterra.
Si dice che in epoca imprecisata, ma probabilmente
intorno al 1500, un personaggio di questa famiglia, dopo
essere rimasto coinvolto nell'uccisione di un Vescovo di
quella città, sarebbe stato costretto a fuggire per
sottrarsi all'inevitabile castigo, riparando nella
Montagnola. Qui avrebbe assunto il nuovo cognome di Senesi,
proprio per cancellare ogni traccia della propria origine.
Infatti, in uno schematico albero genealogico,
manoscritto nel 1863, accanto al quindicesimo discendente è
annotata la seguente frase: "Guasparre che trasforma il
casato da Incontri in Senesi".
1 Marco - 2 Giusto - Visconte - 4 Buonincontro - 5 Chellino - 6 Visconte - 7 Chellino - 8 Visconte -
9 Chellino - 10 Cecco - 11 Michele - 12 Piero - 13 Battista - 14 Giovanni - 15 Guasparre - 16
Mariano - 17 Matteo - 18 Ansano - 19 Savino - 20 Giovan Battista - 21 Marcantonio - 22 Francesco -
23 Francesco - 24 Girolamo - 25 Francesco - 26 Ranieri, Enrico, Alessandro, Ettore
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Sarebbe stato interessante aver potuto consultare
l'archivio di famiglia, che sappiamo per certo essere
esistito; purtroppo, stando a quanto dicono i discendenti
che oggi risiedono nella Fattoria di Lucerena, tali
documenti non esistono più.
Comunque, un altro elemento, non privo di significato,
proviene dallo stemma che i Senesi stessi fecero apporre in
tutte le loro proprietà della Montagnola, che è ancora
presente sulla facciata di molte case, identico a quello
degli Incontri di Volterra.
 Stemma della famiglia Senesi.
E' così probabile che la casata, partendo da una
posizione sociale assai modesta, sia man mano riuscita a
raggiungere una certa importanza grazie anche all'acquisto
nel tempo di molte proprietà, alcune provenienti dal feudo
della nobile famiglia degli Accarigi di Siena.
Scorrendo i registri parrocchiali, sono numerosissimi
i Senesi che figurano tra i battezzati, nei matrimoni e fra
i defunti di queste parti. Qui i Senesi risultano infatti
presenti in quasi tutte le località, tanto da rendere quasi
impossibile, almeno per il passato, ricostruire un qualsiasi
albero genealogico a causa delle numerose omonimie e le
frequenti parentele.
La prima presenza è documentata agli inizi del XVII
secolo e precisamente il 2 Settembre 1620 quando, nella
pieve di Marmoraia, venne per la prima volta battezzato
Andrea di Alessandro di Francesco Senesi.
Bisogna comunque ricordare che anteriormente a questa
data, i battezzati venivano registrati solo con il nome del
padre e non anche con il cognome. Dalla data suddetta in
avanti invece, si fanno sempre più numerose le presenze dei
Senesi ai quali appartenevano, come abbiamo visto in altro
capitolo, lo stesso pievano assassinato nel 1670 ed alcuni
suoi parenti citati come testimoni.
E' certo che la casata avesse molte diramazioni.
Infatti nel mentre i personaggi incontrati nel delitto del
1670 abitavano a Marmoraia, a La Villa e a La Senese,
c'erano altri che sicuramente resiedevano già a Lucerena.
Lì, ad esempio, abitavano i genitori di Ortensia, che nacque
il 20 Gennaio del 1669 (secondo il calendario in uso a
Siena), la prima dei Senesi di Lucerena, ad essere
battezzata a Marmoraia.
Adì 20 di gennaro 1669. Ortentia figlia di Gio:Batta Sanesi da Lucerena di questa Cura e di
Margarita sua moglie, nata dì .... 9 hore fu Battezzata da me Girol.° Sanesi Piev.° quale tenne al
Sacro Fonte Grazia Burrini da Monte Quegna di questa Cura
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Inoltre, attraverso gli Stati delle Anime della
parrocchia, si sa ad esempio che nel 1689 questa famiglia
era così composta: Giovanni Battista (capofamiglia);
Margharita (moglie); Marco Antonio, Franco, Andrea,
Ortentia, Alessandra, Antonio, Savino e Alberto (figli), che
dovevano presumibilmente abitare in una casa di proprietà di
Savino Senesi. Infatti, grazie ad un editto emesso nel 1692
dal Granduca di Toscana che introduceva una nuova imposta
chiamata colletta, intesa a colpire anche i proprietari di
case e poderi dei dintorni di Siena, è stato possibile
constatare che Savino era proprietario di tre poderi: due a
Il Piano e uno, appunto, a Lucerena di Sopra.
Un altro Marco Antonio, sempre di Lucerena e omonimo
del figlio primogenito di Giovanni Battista, fu invece
Rettore della chiesa di Pietralata, come si legge in una
lapide posta sulla parete esterna della chiesetta, che egli
fece restaurare nel 1794, restituendola alla sua originale
bellezza.
DOMUS VETUSTIOREM EVERSAM
IN SUMMA REIP INOPIA
MARCUS ANTONIUS SENESIUS LUCERENENSIS
NOVA DUM MOLIUNTUR DUM DECRETANT
NOVUS RECTOR
A.D. MDCCLXXXXIV
FIORMIOREM ELEGANTIOREM RESTITUIT
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Un altro grande personaggio della famiglia fu
senz'altro Francesco, che vissuto nel secolo scorso, ebbe
quattro figli tutti maschi: Alessandro, Enrico, Ranieri ed
Ettore. Dei primi due non ci sono pervenute molte notizie,
mentre di Ranieri (1830-1907) sappiamo che fu avvocato e
dottore in agraria e che si occupò anche della gestione
della fattoria.
Studente all'Università di Siena, combattè come "4°
Sargente" a Curtatone e Montanara e data la provenienza,
potè vantare il simpatico soprannome di "Montagnola".
Il più giovane dei fratelli, Ettore, fu invece
colonnello di cavalleria e per la sua professione, dovette
trascorrere lunghi periodi in varie località dell'Italia,
tanto che il figlio Mario Francesco nacque quando si trovava
di stanza a Cagliari.
Oltre a questo figlio maschio, Ettore ebbe anche due
figlie: Ines e Maddalena. Alla sua morte, la parte più
consistente ed importante dei beni andò in eredità a Mario
Francesco, che nella sua residenza di Lucerena succedette al
padre nell'amministrazione. Mentre alla sorella Ines fu
assegnata una proprietà a S. Colomba, all'altra, Maddalena,
toccò quella di Mucellena.
La stessa Maddalena in seguito andò in sposa ad
Amerigo Turi, originario di Prata, il quale fece costruire
una grande villa proprio a Mucellena, dove si stabilì con la
consorte. Dalla loro unione nacque Ettore,
che a sua volta ebbe due figlie: Maddalena e Maria Paola.
Quest'ultima gestisce attualmente la residua proprietà.
Tornando a Francesco, si nota che egli si trovò ad
amministrare la tenuta di Lucerena quando questa aveva
raggiunto la sua massima espansione, potendo contare su un
territorio di circa 600 ettari tra campi e boschi, con circa
22 poderi dove vivevano dalle 200 alle 250 persone. Egli
nacque l'11 Agosto 1888 quando l'agricoltura era ancora
remunerativa e morì il 6 Aprile 1954 quando il mondo rurale
era ormai avviato verso il tramonto e le campagne
incominciavano a spopolarsi.

Fu un uomo di stampo antico, bonario e generoso che
ebbe sempre vivo il senso dell'attaccamento alla comunità
alla quale apparteneva. Ne sono testimonianza episodi di
magnanimità, come ad esempio il contributo determinante che
elargì per i restauri della pieve di Marmoraia nel 1936 e
per il rifacimento, nel 1947, del Madonnino all'inizio della
strada per La Senese.
Alla sua morte, la tenuta fu smembrata in due parti:
la prima, comprendente i fabbricati di Lucerena, passò in
proprietà alla famiglia Turi che tuttora la detiene, mentre
l'altra, con centro Mucellena, fu ereditata dal figlio
naturale Ranieri e da questi successivamente, ceduta ad
altri.
A seguito di questa divisione, il 3 Giugno 1955 i Turi
che abitavano a Mucellena, si trasferirono a Lucerena.
Con questo atto di spartizione dell'eredità di
Francesco, poteva considerarsi conclusa la lunga vicenda dei
Senesi, la famiglia che per almeno tre secoli, fu la più
potente della Montagnola.
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