Il 31 ottobre 1451 viene condannato, per aver usato violenza carnale verso una fanciulla esposta nel Santa della Scala, Giovanni di Matteo, "frate" (si intende con il termine "frati" gli oblati laici) dello stesso ospedale “et al presente castaldo”. La vicenda è grave: la gittatella è ancora una bambina (di 10 anni) e i criteri punitivi messi in atto dall’ente cercano di essere esemplari a dimostrazione di come la dirigenza dell’istituto cerchi di frenare tali abusi. Il personaggio in questione era poi già conosciuto dal Capitolo ospedaliero come uomo disonesto, visto che durante il suo incarico, in qualità di castaldo, aveva “commessi più furti e tolte più cose a le sue mani pervenute de’ beni d’esso spedale appartenenti a la castaldaria”.
La riunione capitolare durante la quale viene discusso il caso produce contro frate Giovanni un verbale nel quale si dimostra un tentativo di violenza anche verso un bambino. Si legge nei documenti: “avendo data più e più limosina a una fanciulla povarella d’età d’anni dieci o circha la condusse et menò a essa casa dicendo viene con mecho che ti darò quello che vorraj et in essa casa carnalmente cognobbe et quello che volse fece. Et non contento a uno delitto (...) tolse el mantello a uno de fanciulli de la casa dicendo a luj maj non te lo rendarò se non vieni presso a la mia camara Et per lui non ste’ che con esso fanciullo non commettesse ogni ribaldaria che al suo iniquo appetito piaceva”.
Giovanni di Matteo viene deposto da ogni carica e interdetto da qualsiasi ufficio per tre anni.
Gli viene vietato di entrare per sei mesi “in capitolo”, di “mangiare in corticella et non altrimenti né altro luogo” ed anche di “dormire per tempo di sei mesi questo dì cominciando in pellegrinaio et non altrimenti (...) et per tempo di sei mesi questo dì cominciando non possi uscire né debbi per alcun modo di casa d’esso spedale”.
Giovanni, infine, entro un mese dalla sentenza deve pagare una multa di cento lire e qualora non eseguisse alla lettera ogni indicazione gli sarebbe stato tolto l’abito dell’ospedale.

Domenico di Bartolo
Accoglimento, educazione, crescita e nozze dei trovatelli (1441-1442)
Siena, Santa Maria della Scala, Sala del Pellegrinaio
La frequenza con cui risultano attestate, durante la seconda metà del ‘400, verifiche e punizioni di questo tenore rispecchia probabilmente la preoccupazione sentita dai quadri dirigenziali dell’ente per la presenza di una profonda crisi morale e disciplinare.
Significativo, in tal senso, un’inchiesta che nel 1557 coinvolse tutti i frati dell’ospedale essendo, molti di loro, indagati per gravi episodi di sodomia verso i bambini allevati nell’ospedale. Questa è davvero l’altra faccia del Santa Maria della Scala.