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- 29 ottobre -

1598: istituito il Corpo dei Vigili del Fuoco




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Il 29 ottobre 1598, il Granduca di Toscana Ferdinando I de’ Medici approva il decreto di Balìa, emanato nel 1596, con il quale si istituisce a Siena la prima vera organizzazione del Corpo dei Vigili del Fuoco.
Con tutta probabilità i nuovi provvedimenti presi dal Comune senese si erano resi necessari anche in conseguenza di un grande incendio sviluppatosi nell’ospedale di Santa Maria della Scala, i cui danni avevano assunto proporzioni gravissime.


Il deposito dei pompieri alle Logge del Papa (1912)

L’ordinamento cinquecentesco stabiliva che i Quattro di Biccherna, insieme ai Gonfalonieri, fossero tenuti, ogni mese di gennaio, a far registrare dal Cancelliere i nomi di tutti i muratori, i legnaioli, i facchini, i mulattieri e gli asinai abitanti in città.
Tra questi, per ciascun Terzo cittadino, dovevano essere scelti 10 addetti, tra i quali cinque fra muratori e legnaioli; i trenta eletti il primo di febbraio, alla presenza del Cancelliere di Biccherna, dovevano giurare l’osservanza del capitolato e l’impegno ad accorrere ad ogni evenienza di incendio, sotto pena di lire 50.
Nel luogo dove scoppiavano le fiamme dovevano necessariamente recarsi anche i Gonfalonieri, per dirigere i detti artefici e prendere nota di quelli che si comportano con più coraggio o che lavorano con maggiore impegno; gli stessi Gonfalonieri erano passibili di una multa di 21 lire qualora non si recassero a compiere il proprio dovere.


Bozzetti di uniformi di pompieri senesi di fine Ottocento

Per rendere più volenterosi i muratori e i legnaioli prescelti, la Balia stabilì che l’Ufficio del Sale dovesse dare a ciascuno di loro un quarto di sale ogni quattro mesi e che potessero ricevere regali da coloro che venivano soccorsi o salvati nei vari incendi.
L'anno successivo, inoltre, si impose ai Gonfalonieri di tenere accesi ogni notte, davanti alle proprie case, dei lanternini in modo da essere subito rintracciabili e raggiungibili in caso di necessità.
In cambio ricevevano dal Comune sei staia d’olio.
Del resto è logico che il problema degli incendi sia veramente forte, basta pensare all’urbanistica della Siena del Cinquecento: strade strette, edifici a più piani addossati gli uni agli altri e utilizzo del legno nelle costruzioni, favorivano la veloce propagazione del fuoco che, spesso, raggiungeva dimensioni catastrofiche.


questa pagina è stata curata da Maura Martellucci e Roberto Cresti