La sua carriera, dopo la squalifica, è tutt’altro che finita. Vince due Palii, nel 1913 e nel 1914 e si rende protagonista di uno storico cappotto del 1920.
Nell’orbita nicchiaiola già da qualche anno, nel luglio 1920 Rancani monta una cavalla veloce dal nome particolare: Scodata. Il Nicchio, a digiuno dal 1901, prepara al meglio la corsa che, di fatto, apre lo strepitoso ciclo di vittorie di Capitan Guido Rocchi. Rancani parte primo e domina per tre giri portando, finalmente il cencio nei Pispini.
Più laboriosa la Carriera d’agosto: il Nicchio riesce a far montare Rancani nel Leocorno, al quale è toccata in sorte Esperta. Rancani cerca accordi con il favorito Angelo Meloni detto Picino, favorito nell’Istrice.
Alcuni nicchiaioli, però, prima della mossa, scendono in Piazza facendo “capire” a Rancani che il suo “progetto” non era affatto gradito, così, vuoi per questo, vuoi perché la voglia di vincere ha il sopravvento, all’ultimo Casato, nonostante gli accordi presi, il Leocorno supera l’Istrice e vince.
Nel dopo Palio a chi gli domanda perché non ha rispettato i patti con l’Istrice Rancani risponde: “I quattrini prima o poi li avrei spesi mentre il mio nome sotto questo Palio rimarrà per sempre”.
Ma con questo cappotto termina la sua serie di vittorie, forse anche perché Meloni, al tempo il più potente fantino di Piazza, non gli perdonò mai lo sgarbo subito.
