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Anche se l'Elenco Generale del Comune lo fissa come di consueto al 2 di luglio, in realtà il Palio venne spostato, senza saperne la ragione, a domenica 28, come sottolineato dal Cancelliere di Biccherna che rendeva altresì noto che i cavalli sarebbero stati assegnati alle Contrade la sera di giovedì 25, inibendo allo stesso tempo la partecipazione della Tartuca e della Chiocciola, al fine di prevenire ulteriori tumulti scoppiati in precedenza fra le due Contrade "per causa del cavallo".
Una successiva ordinanza stilata il giorno della vigilia della corsa, che faceva proprie le suppliche delle escluse, ammise a prendere parte al Palio le due litiganti, più la Torre, "aggregata" della Tartuca, a patto che i tre popoli non entrassero in Piazza con la Comparsa armata, consuetudine che era in uso in quegli anni.
Oltre a queste tre Contrade, vi aderirono anche l'Oca , il Valdimontone e il Nicchio, che riunitosi in assemblea il 23 giugno nella Chiesa di S.Gaetano, ratificò con 24 voti favorevoli e 4 contrari la propria intenzione a partecipare al Palio.
Vinse la Giraffa come confermato dal Registro Ufficiale del Comune e ribadito il 4 agosto dall'accettazione del "baccino d'argento" da parte della Compagnia del Suffragio, quando "fatta proposta dall'honorando Priore, consigliò il Fratello Dott. Francesco Piccolomini doversi accettare il detto Palio, e darsi a detta Contrada li scudi venti che chiede".
In tale delibera però non si fa menzione del fantino vittorioso, che ufficialmente rimane Pulcino.
Per il Bandini invece sarebbe stato Granchio, mentre il Gagliardi e il Bandiera individuarono Bacchino che, in un processo che suo malgrado lo vide coinvolto, depose invece di essere il fantino dell'Onda.
Bacchino avrebbe dunque titolo per essere considerato il precursore di quel sistema che coinvolse tutte le Contrade negli anni '70 e '80 del secolo scorso, che si dotarono di un proprio fantino, stipendiandolo per tutto l'anno.

Anche quell’anno si svolse un Palio a Cetinale, che dopo pochi mesi il Valdimontone donò alla Compagnia della SS.Trinità, la quale oltre a ribadire che “la contrada del Valdimontone nella corsa del Palio alla Villa di Cetinale dell’Ill.mo Cardinal Chigi sortì alla medesima il vincerlo, e l’ha donato alla nostra Compagnia”, ci metteva pure a conoscenza del debito che aveva la Contrada “con il Pittore che ha rifatta l'immagine della Beatissima Vergine nella facciata del Piano dei Servi". La delibera terminava dando disposizione che "del Palio che sopra donato devasi fare parato cioè paliotto, Pianeta e guanciali".
Il pittore sopra citato era Francesco Franci che nella sua carriera di artista eseguì tre tabernacoli dei quali solo uno, il grande affresco vicino all'arco di Santa Lucia, è giunto fino ai nostri giorni.
I due perduti erano al bivio fra Via del Refe Nero e Via del Giglio e l'altro al bivio fra Via delle Cantine e Via dei Servi, che fu inaugurato il 13 luglio 1686 e sostituito nei primi anni del Novecento da un bassorilievo in stucco raffigurante la Madonna col Bambino.
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