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Il 20 luglio del 1761 la Contrada della Lupa chiede di poter organizzare a sue spese, offrendo un premio di 40 talleri, la “Ricorsa”, cioè il Palio di agosto. Era prassi al tempo che lo organizzasse la Contrada vincitrice di luglio, in questo caso la Civetta, che però, per motivi sconosciuti, rifiutò.
In maniera inaspettata, per la prima volta, con una lettera del 4 agosto (data entro la quale le Contrade dovevano confermare la propria adesione al Palio) chiede di partecipare anche la Contrada di Monastero, cioè la Quercia, che non aveva mai preso parte alle feste pubbliche in maniera indipendente, in quanto legata alla Chiocciola (il suo territorio si estendeva fuori le mura, da Porta San Marco a Monastero, e non fu mai autonoma).

le Contrade soppresse nel Corteo storico
con i costumi del 1928
(cliccare sulla cartolina per ingrandirla)
Questo fatto suscitò la reazione adirata delle diciassette Contrade, ormai “fissate” dal Bando di Beatrice Violante di Baviera del 1730, che minacciarono di non partecipare in massa se solo la Quercia fosse stata imbossolata. La Quercia alla fine si ritirò e non disputò la Carriera che venne vinta di nuovo dalla Civetta che realizzò così il primo “cappotto” della storia paliesca.
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