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- 5 giugno -

1912: mortale investimento automobilistico in Camollia





  
Stamani, circa le ore 10, una orribile disgrazia è successa nella via di Camollia, e più precisamente a metà della discesa fra la chiesa della Magione e la piazza Paparoni.
Un'automibile, entro cui si trovava la marchesa Ditta Albergotti, e che era guidata dallo chauffeur Gaetano Francioli, di anni 31, di Colle, proveniva da fuori porta e procedeva per Camollia ad andatura moderata, come affermano concordi tutti coloro che si trovarono presenti, quando la vettura stessa investì la donna Teresa Pianigiani, abitante in via del Pignattello 10, settantenne, domestica presso una famiglia di Fontegiusta.
La disgraziata era uscita dal negozio di commestibili, di cui è proprietario il sig. Pietro Saracini, e che si trova appunto a breve distanza dalla chiesa della Magione.
La donna, dopo aver fatto alcuni passi dalla parte sinistra della strada volle portarsi dall'altra parte, seguendo una linea diagonale.
In quel momento sopraggiungeva l'automobile; ma la Pianigiani che era sorda e non aveva inteso né la tromba né il rumore, si trovò a ridosso la vettura, dalla quale fu gettata a terra, e quindi una ruota le passò sopra, per quanto lo chaffeur sterzasse contro il muro.
La infelice rimase esanime in mezzo alla via, ove ben presto incominciò a scorrere del sangue che usciva dal collo e dalla testa.
Si trovò quasi immediatamente a passare di colà il dott. cav. Bargellini, il quale non potè far altro che constatare la morte, avvenuta per frattura del cranio e rottura di alcune costole.
Il cadavere fu tolto dalla via e provvisoriamente adagiato sotto l'arco del vicolo che si trova di fronte al luogo della tragica disgrazia, in attesa delle disposizioni dell'autorità.
Sopraggiunsero sollecitamente il delegato sig. Magliucci con il maresciallo Di Palma e poco dopo il giudice istruttore avv. Bilenchi. Quindi il cadavere della P.A. fu trasportato alle stanze anatomiche.
Successo l'investimento, la marchesa Ditta Albergotti scese dall'automobile in preda a viva emozione e da un conoscente fu allontanata per via del Pignattello e accompagnata a casa.
Lo cheffeur era anch'egli impressionatissimo. Sulla vettura alloché si rimise in moto, salirono un maresciallo di fanteria e la guardia daziaria Ricci per accompagnare lo chaffeur in questura.
Questi però chiese di poter riportare la vettura al garage e riferire l'accaduto al padrone, volendo farsi accompagnare anche da lui.
Infatti tutti insieme scesero nell'atrio del palazzo Bichi Borghesi. Il Francioli incontrato nel portone il marchese Albergotti, si mise alquanto in disparte a parlare con lui; la guardia Ricci si recò in questura a dare notizia del fatto, ed il maresciallo rimase di guardia al portone.
Ma il Francioli non si fece più vedere, riuscendo a dileguarsi. Finora le ricerche della polizia per rintracciarlo sono riuscite infruttose.



E' lecito supporre che la Pianigiani sia stata la prima vittima di un incidente automobilistico accaduto a Siena.


questa pagina è stata curata da Orlando Papei
Crediti: La Vedetta Senese del 4/5 giugno 1912