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- 13 giugno -

1508: nasce Alessandro Piccolomini, letterato e scienziato eclettico






  
13 giugno 1508 nasce il letterato Alessandro Piccolomini, che della sua nobile famiglia prese lo stile e l'amore per la cultura. Si forma nell’ambiente culturale cittadino a contatto con poeti, filosofi, scrittori di teatro. Egli stesso si cimenta con la scrittura di testi teatrali all’interno dell’Accademia degli Intronati della quale fa parte fin da giovanissimo con il nome di “Stordito”.
Lasciata Siena, si trasferisce, trentenne, a Padova dove indirizza la sua attività intellettuale prevalentemente nel campo della filosofia, nell'ambiente dell’ateneo di quella città e dell’Accademia degli Infiammati. Resta tuttavia legato a Siena, sia dedicando scritti a suoi concittadini, sia mantenendo attivi i contatti con altri intellettuali senesi, sia riflettendo con attenzione sulle vicende politiche della sua patria. La sua opera, stampata a Venezia nel 1542, "De la istitutione di tutta la vita de l’huomo nato nobile e in città libera" sembra costruita pensando a Siena e al suo difficile governo. Piccolomini enuncia quello che, secondo lui, è il cammino di costruzione del sapere che "il gentiluomo" deve apprendere in funzione del governo della famiglia e, soprattutto, della patria. Il destinatario ideale di questa trattazione è il nobile senese, come anche nel “Discorso fatto in tempo di Repubblica per le veglianti discordie de’ suoi cittadini” redatto appena un anno dopo, mentre ormai si stavano confusamente, ma non per questo meno angosciosamente, delineando cupi orizzonti per la libertà senese.
Piccolomini aveva già "predetto" il tragico futuro e indica ai suoi concittadini il responsabile principale di tutti i loro problemi politici: la discordia interna. Siena avrebbe tutto, argomentava, ma le manca la più importante qualità per vivere bene: la rimozione della secolare faziosità che ha avvelenato e avvelena, nell'ora presente, la vita cittadina. Già allora vedeva giusto: l’impossibilità di darsi una coesione politica e istituzionale interna stava fatalmente gettando Siena nelle braccia dei due contendenti che si giocavano la partita del potere sullo scacchiere italiano, la Francia e l’impero, e il prezzo che la città rischiava di pagare (come poi di fatto accadrà) sarebbe stato il rimanere stritolata in un meccanismo più grande di lei che le avrebbe tolto la libertà.
Piccolomini, dopo vari soggiorni a Bologna e a Roma torna a Siena, dove riceve, nel 1555, gli ordini sacri e nel 1574 viene nominato arcivescovo di Patrasso e coadiutore dell'Arcivescovo di Siena. Autore di due commedie (“L'amor costante” del 1536 e “Alessandro” del 1544) e di sonetti, per lo più d'ispirazione petrarchesca (“Cento sonetti”, 1549), pubblica, nel 1539, il vivace “Dialogo della bella creanza delle donne” conosciuto anche come “La Raffaella”. E’, inoltre, tra gli autori della commedia “Gl’ingannati” edita nel 1531 da un gruppo di accademici intronati e divenuta celebre perché ad essa si ispirò William Shakespeare (che, si dice, ne rimase folgorato) per scrivere la sua celebre opera "La dodicesima notte".



Piccolomini si distingue anche come traduttore di classici: Virgilio, Senofonte, Ovidio e Aristotele e le sue “Annotazioni nel libro della Poetica d'Aristotele” (1575) avranno una grande influenza sui trattatisti successivi. Ma la sua eclettica personalità e la sua grande cultura non finiscono qui: ha una profonda conoscenza filosofica e scientifica come testimoniano alcuni trattati divulgativi (“L'instrumento della filosofia” del 1551 oppure “La prima parte della filosofia naturale” del 1551, seguita nel 1560 da una “Seconda parte”) e le sue importanti opere di astronomia.
Il trattato “Delle stelle fisse” (pubblicato insieme con “Della sfera del mondo” nel 1548), contiene carte celesti e una classificazione alfabetica delle stelle secondo le lettere latine ed è considerato da molti il primo atlante celeste moderno. Sulla Luna c'è anche un cratere che porta il suo nome: il cratere Piccolomini è molto profondo, ha un diametro di circa 88 km ed è ubicato (29,7°S / 32,2°E) a sud del cratere Fracastoro.
Alessandro Piccolomini muore a Siena il 12 marzo 1578.


questa pagina è stata curata da Maura Martellucci e Roberto Cresti