| |
Il 14 aprile 1785, il granduca Pietro Leopoldo di Lorena, con la soppressione delle Compagnie laicali, trasforma la Confraternita dei Disciplinati di Maria Santissima (operante sin dal Duecento con sede presso il Santa Maria della Scala), nella Società di Esecutori di Pie Disposizioni.
La “Compagnia della Madonna sotto le Volte dell’ospedale”, detta anche “dei Disciplinati” (per l’antico uso del flagello come strumento di umiliazione fisica personale) acquisisce nei secoli ricchezza, potere e importanza, avendo tra gli adepti personalità quali: Bernardo Tolomei, fondatore degli olivetani; il beato Giovanni Colombini, fondatore dei gesuati; il beato Pier Pettinaio; il beato Ambrogio Sansedoni; San Giovanni di Capistrano, Santa Caterina.

La Carta del Vanni (1595), con il convento di San Niccolò
Dal XIII al XVIII secolo, la Compagnia dei Disciplinati, si occupa di svariate missioni religiose e laicali come fornire sussidi a persone indigenti, curare gli ammalati, fornire elemosine, conferire doti, gestire le carceri e seguire i folli. Il 21 ottobre del 1775, ad esempio, ottiene la direzione dell’ospedale dei Dementi. Nel 1785, quando Pietro Leopoldo impone alla Compagnia la denominazione “laicizzata” di Società di Esecutori di Pie Disposizioni (denominazione con cui la Compagnia è giunta fino ad oggi), viene cancellato l’aspetto religioso, confermato dalla chiusura della sua chiesa, che peraltro nel 1792 il granduca Ferdinando III, invece, ripristinerà a tutti gli effetti. Salvatasi dalla confisca napoleonica, nel 1835, e ancora nel 1877, la Società si dota di nuovi regolamenti e nel 1915 si trasferisce a Porta Romana.

Una rara immagine del San Niccolò prima dell’ingrandimento del manicomio del 1873
La Società di Pie Disposizioni seguirà sempre, fra le altre opere di misericordia, in maniera particolare la sorte dei “folli”, sia con la gestione dell’ospedale dei pazzerelli in via San Marco, sia con l’apertura nel “ricovero Bigi” in Fontanella (1803), e soprattutto, nel 1818, grazie al Rettore della Società, Marchese Angelo Chigi, con l’acquisizione dell’ex Convento di San Niccolò, presso Porta Romana, dove il 6 dicembre, viene inaugurato il “manicomio” che inizialmente ospita 34 pazienti, a cui si aggiungono presto anche altri emarginati come le “donne che illecito amore aveva reso madri”.
|