Dopo circa 6 mesi di intenso lavoro venne inaugurato e cominciò a funzionare il nuovo impianto di illuminazione elettrica; questo riguardava la "parte principale della città" e nei suburbi interessati al progetto, con "vivissima" soddisfazione da parte della cittadinanza "tolta da una suggestiva, ma pericolosa semi-oscurità", come affermava l'ingegner Passeri, realizzatore del progetto.
"La Nazione", due giorni dopo, a tale proposito scriveva: "Il giudizio del pubblico è stato favorevolissimo.
L'illuminazione soddisfa ad ogni esigenza e fra breve il nuovo sistema si estenderà a tutta la città".

un addetto alla manutenzione dei vecchi lampioni
Da segnalare che alcuni dei fanali a gas resisi disponibili a causa della sostituzione del vecchio sistema, vennero donati alla Colonia senese di Marina di Massa.

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Il progetto prevedeva inoltre la costruzione di una cabina di trasformazione elettrica autonoma. Questa cabina fu inaugurata il 28 ottobre 1931 presso l'Antiporto di Camollia, vicina alla nuova sottostazione ricevitrice della Società Elettrica Valdarno. A questa si aggiunsero in seguito 12 cabine secondarie distribuite in vari punti della città.