1779: gli strali di Pietro Pecci su due studiosi fiorentini

Biccherna non attribuita
Don Stefano, Monaco di San Galgano, inginocchiato davanti al Santo (1320)
Siena, Archivio di Stato
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Il 18 gennaio 1779 Pietro Pecci, figlio di Giovanni Antonio, proseguendo l'opera del padre dopo la sua morte, scrive nel Giornale Sanese: dopo 16 mesi di lavoro "i due ignorantissimi e somarissimi abbatucoli fiorentini Carlo Perrai e Giuseppe Picchi", inviati dal granduca per riordinare l'Archivio Generale, in realtà lo "terminarono di guastare".

Un diploma di Ludovico il Pio del IX secolo, "con un superbo ritratto in cera", andò rovinato; i libri del Concistoro e della Biccherna in parte cancellati; alcune copertine degli stessi, "superbamente dipinte", furono portate via. Il Pecci conclude: "i due abbatucoli fiorentini non sapevano né la Storia, né la Civica, né la Diplomatica. Povera Siena!".
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questa pagina è stata curata da Maura Martellucci e Roberto Cresti

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