Il 10 novembre del 1770 il pittore Galgano Perpignani (morirà a Bologna nel giugno del 1771) disponeva un cospicuo lascito al parroco (che poi era suo zio: Antonio Perpignani, appassionato contradaiolo della Civetta) di San Pietro in Banchi, conosciuta anche come San Pietro Buio.
Nell'atto notarile disponeva che ogni anno si doveva consegnare una dote a una fanciulla della Contrada e una somma al capitano della Civetta, con un cifra variabile a seconda se correva o meno.
In cambio il parroco di San Pietro in Banchi doveva tenere esposta al lato dell'altare di Sant'Antonio la bandiera della Contrada ed una bandiera con lo stemma del testatore.
L'altare di Sant'Antonio da Padova era particolarmente caro alla famiglia Perpignani, dato che loro stessi lo avevano fatto edificare in San Pietro dopo il trionfo riportato sul Campo nel 1699 fece e lo avevano assegnato alla Civetta e, in seguito, questo altare,fu ornato da un dipinto raffigurante il santo.
I civettini, in cambio del lascito del quale si era a conoscenza, erano tenuti a rendere omaggio alla sua memoria, in occasione della festa di San Pietro (29 giugno), bruciando due fascine di legna sotto le finestre della sua casa natale e di eseguire due sbandierate di fronte alla sua casa natale alla Croce del Travaglio.

nel 1698 la chiesa venne fatta restaurare da don Antonio Perpignani
che per l'occasione fece costruire quell'arco di sostegno
che oggi si osserva in fondo a via Calzoleria
che univa la chiesa un palazzo di via Banchi di Sotto
L'eredità Perpignani giunge anche in un periodo non facile per la Contrada dato momento che, intorno alla metà del ‘700, la Civetta non se la passava affatto bene, non a caso per cinque anni non prese parte nemmeno al Palio; anche l’improvviso cappotto del 1761 non sembrò risvegliarla, finché nel 1771 non la troviamo fortemente impegnata, tanto da offrire il Palio d’agosto pur non avendo vinto a luglio col premio di 40 talleri (la "Civetta, comparve con un carro rappresentante un Mare, ove vedevansi in Barche gran quantità di Turchi e arrivata al Palco dei Giudici fecero lo sbarco, era questo carro preceduto da Cavalleria coll'uniforme della Contrada, cioè rossa e rifinita di nero e bianco").
Galgano Perpignani è l'autore, tra l'altro a Siena, di due dei quattro pennacchi che ornano la cupola della Insigne Collegiata di Santa Maria in Provenzano: quelli raffiguranti San Savino e San
Vittore.