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In preparazione al Bicentenario, nel 2015, della nascita di questo sacerdote dalle doti tanto peculiari dal 2009 l’urna contenente la sua salma conservata a Torino sta “visitando“ i moltissimi luoghi del Pianeta ove siano presenti realtà educative, pastorali, sociali e sanitarie originate dall’insegnamento di Don Bosco [Castelnuovo (AT) 1815 - Torino 1888] e realizzate da ormai moltissimi Confratelli uomini e donne.
I “Salesiani Cooperatori” senesi, da qualche anno operanti presso l’Oratorio della Magione in Camollia, facendo presente alla Congregazione il ricordo di un contatto “interessato”, sul finire dell’Ottocento, dell’intraprendente sacerdote con la Basilica di San Francesco, chiedono ed eccezionalmente ottengono la gioia del passaggio dell’urna anche nella città del Palio.

Così martedì 22 Ottobre 2013, proveniente dalla visita a Colle Val d’Elsa, dovuta alla presenza della struttura Salesiana presso la Parrocchia di Sant’Agostino, lo speciale reliquiario fa ingresso in Siena dalla Porta di Camollia e, dopo una sosta all’Oratorio annesso al tempio millenario di San Pietro alla Magione, viene “accompagnato” da un festoso corteo di ragazzi per le strade del centro fino alla Basilica di San Francesco dove la venerazione di tanti senesi accoglie la salma presso il Miracolo Eucaristico prima della partenza per Perugia.

E’ dello storico Virgilio Grassi l’annotazione della presenza a Siena del sacerdote piemontese che, informato dell’opera di restauro iniziata nel 1885 della Basilica francescana presso Porta Ovile ormai ridotta a mal partito per essere divenuta una sorta di caserma, vi si era recato con l’intenzione di “recuperare”, a costi il più possibile mitigati, componenti di arredo provenienti dalla demolizione degli altari seicenteschi riuscendo in breve a trattare l’acquisto di monumentali decorazioni ed ornamenti.
Gli ingombranti e ponderosi materiali, trasferiti a Roma presumibilmente sfruttando la prossimità della linea ferroviaria, furono infatti collocati a completare e magnificare l’Altar Maggiore della Basilica del Sacro Cuore, presso l’attuale Stazione ferroviaria Termini, il cui “faticoso” completamento era stato affidato dall’allora Pontefice Leone XIII proprio a don Bosco per la sua ormai diffusa fama di “edificatore” edilizio oltre che… spirituale.

Se, infine, si può ritenere indiscutibile da parte del santo sacerdote l’adorazione della Presenza nel prodigio mirabile e all’epoca neppure “duecentenario” delle Sacre Particole, è ora certezza storica questo suo “ritorno” a Siena.
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