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Il 2 settembre del 1786 vengono portati a termine i lavori di rifacimento delle mura di Ovile, crollate due anni prima a causa di piogge fortissime che recarono danni ingenti sia in campagna che in città.

nel 1930, nell'ambito dei lavori della barriera daziaria
fu interrato anche il ponte che dominava la fonte
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Tra il 19 e il 20 settembre 1784, infatti, scrive il Pecci, cadde “un’acqua sì tempestosa accompagnata da tuoni orrendi che non sì dà esempio a memoria d’uomini”. Le grandi piogge portarono frane, smottamenti, crolli di argini; si rilevarono danni notevoli sia a Monastero sia al convento del Carmine, ma la conseguenza più grave fu, appunto, “la rovina di centosette braccia di mura castellane (circa 60 metri, ndr) a porta Ovile, cosa orrenda a vedersi”.
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