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- 27 settembre -

1775: il Santa Maria della Scala si priva delle sue proprietà agricole




Stemma dello Spedale murato sulla Grancia di San Giusto (Murlo)



  
Il 27 settembre 1775 entra in vigore il motuproprio Granducale che stabilisce la vendita o l'affitto della quasi totalità dei possedimenti agricoli di proprietà dell’ospedale di Santa Maria della Scala, allo scopo evidente di tentare il risanamento di un bilancio ormai disastrato. In verità l’operazione risulta un fallimento: il ricavato, alla fine, è esiguo e la sua rendita inferiore al valore delle terre cedute.


La grancia di Montisi in un documento del 1720


L'atto segna l'inizio del declino economico dell’ente religioso senese e la fine della sua indipendenza, tappa di un percorso che porterà, nel tempo, all'acquisizione da parte dello Stato della struttura, definendo chiaramente il Santa Maria un’istituzione pubblica.
È inoltre, questo, un atto ufficiale che avvicina il Santa Maria alla concezione di ospedale che conosciamo oggi. Viene infatti uniformato agli altri ospedali toscani: con l'emanazione del regolamento del 1783 è dettata una nuova organizzazione interna, mentre nel 1886 diviene policlinico universitario.
Il motuproprio del 1775 esclude da questo "storico" provvedimento solo i possedimenti delle grance di Cuna e delle Serre di Rapolano.


questa pagina è stata curata da Maura Martellucci e Roberto Cresti