E' la mattina del 9 agosto. In un piazzale sterrato dietro al cimitero di Castellina in Chianti, viene trovato il cadavere di Alessandra Vanni, una giovane tassista senese.
L'autopsia dirà che la donna è stata strangolata con una corda: la stessa usata per assicurare le sue mani dietro al sedile di guida del taxi "Siena 22", di proprietà dello zio, su cui è stata trovata morta.
Alessandra, 30 anni, lavorava al centralino della cooperativa dei taxi di Siena.
Quando lo zio non era in servizio saliva sul suo taxi per arrotondare lo stipendio. Come la sera dell'8 agosto.
Sono circa le 21.00. Alessandra chiude il centralino e inserisce un meccanismo che invia le chiamate direttamente alle vetture in servizio. Poi si mette alla guida del taxi.
Alle 23.07, dopo aver accompagnato alcuni militari in caserma, riceve una chiamata. Dai tabulati della Telecom si saprà che la corsa è stata richiesta da due ragazzi che sono scesi a Piazza Gramsci alle 23.18.
Qui avrebbero notato due stranieri chiedere alla ragazza il costo per una corsa fuori città e avrebbero sentito Alessandra parlare di 50.000 lire. Ma la ragazza, testimoniano due suoi colleghi, alle 23.25 è ferma alla piazzola dei taxi di Piazza Matteotti.

Da quel momento non ci sono più certezze. Diversi testimoni hanno notato il "Siena 22" sulla "Chiantigiana", prima a Quercegrossa, poi a Fonterutoli e a Castellina in Chianti.
Le testimonianze, però, non combaciano. C'è chi ha visto la ragazza da sola, chi con una, due o, addirittura tre persone a bordo. Quello che è certo è che la ragazza prima di iniziare quell'ultima corsa ha inserito la tariffa extraurbana al tassametro. Ed è proprio il tassametro ad offrire qualche indizio in più.
La "scatola nera" si ferma alle 24.09 dopo una corsa di 44 minuti, fatta alla media di 60 Km/h, per la quale è segnato l'importo di 55.200 lire. Chi è salito sulla macchina di Alessandra? Qualcuno che la ragazza conosceva? Un cliente? Forse i due stranieri notati a Piazza Gramsci (la piazza si trova vicino al posteggio taxi di Piazza Matteotti)? E, soprattutto, perché la ragazza è stata uccisa? Solo per rubarle un incasso di circa 100.000 lire? E poi ancora: perché si sarebbe fermata in quella piazzola appartata? Era minacciata?
Gli investigatori cercano la chiave del mistero a Fonterutoli, dove il taxi è stato visto rallentare e cambiare direzione, come se, in quella frazione, Alessandra cercasse una strada o una persona...
