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Il 1 agosto del 1720 i quattro deputati della Balia sopra la sanità, data la grave pestilenza che aveva colpito la città di Marsiglia, pubblicano un bando con il quale impediscono ai mercanti senesi ogni commercio con le navi francesi e minacciano pene severissime ai trasgressori.

Scena della peste del 1720 a la Tourette (Marsiglia) tavola di Michel Serre, museo Atger, Montpellier.
Nei giorni successivi, il Governo di Siena, come è usuale fare in questi casi, impone la presenza di guardie alle porte della città per evitare qualsiasi possibile forma di contagio, mentre contingenti di soldati vengono messi a controllare le vie che portano verso gli scali marittimi dai quali arrivavano a Siena merci provenienti dalla Francia.
La peste di Marsiglia del 1720 è considerata l'ultima grande epidemia di peste registrata in Francia. Pare che il morbo fosse arrivato sulle coste francesi con il “Grand-Saint-Antoine”, una nave proveniente dal Medio Oriente, probabilmente dalla Siria, che attraccò a Marsiglia il 25 maggio, con a bordo già diversi morti. La negligenza delle autorità, nonostante i regolamenti rigorosi in tema di quarantena per passeggeri e merci, fece sì che la peste si diffondesse causando nella sola Marsiglia 40.000 vittime su 90.000 abitanti, a cui si sommano le oltre 120.000 vittime in Provenza.
Solo in autunno i casi iniziano a diminuire ma ci vorrà molto tempo prima che i commerci riprendano la loro regolarità e che anche a Siena - passata la grande paura di essere contagiata - possano di nuovo affluire le mercanzie che arrivavano dalla costa francese.
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