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Dopo oltre tre mesi dall'incidente avvenuto durante la prima prova delle 500 per il motocampionato italiano, è morto la scorsa notte al policlinico di Siena Lorenzo Ghiselli, 31 anni, già campione nazionale nel 1984.
Nella rovinosa caduta Ghiselli, che correva con la Suzuki, senza tuttavia far parte della squadra ufficiale, riportò la frattura della prima e della seconda vertebra cervicale, restando paralizzato.
Dopo un primo periodo, durante il quale il fisico dell'atleta aveva reagito positivamente, lasciando qualche speranza, erano intervenute negli ultimi giorni complicazioni polmonari e cardiocircolatorie.
Domenica notte la crisi decisiva che il pilota non è riuscito a superare. Ghiselli correva in moto con i colori del "Bruco", la contrada senese in cui era nato.
Il pilota lavorava come commesso al monte dei Paschi di Siena. Aveva cominciato a frequentare il mondo delle corse come meccanico: con vecchie motociclette da lui stesso rimesse in sesto partecipava alle gare domenicali in Toscana.

Il suo primo risultato di rilievo nelle competizioni del motomondiale lo ottiene con il quinto posto nel Gran Premio motociclistico delle Nazioni 1974 in classe 125.
Dopo alcune presenze nel mondiale, anche negli anni successivi in classe 250 e 350, i migliori risultati li ottiene nella classe 500 dove giunge terzo e due volte quarto nel Campionato Italiano Velocità, rispettivamente del 1978, 1979 e 1981. Raggiunge poi il titolo italiano nell'edizione del 1984.
In campo europeo giunge secondo nel campionato del 1981 e terzo in quello del 1983.
Nella prima gara del campionato italiano ad Imola il 13 aprile 1985 (dove difendeva il titolo con il numero 1 sulla carena) ebbe il gravissimo incidente. Le complicanze successive lo hanno portato alla morte tre mesi e mezzo dopo, il 28 luglio 1985.
Ghiselli era un classico pilota privato che provvedeva alla messa a punto ed alle modifiche necessarie alla motocicletta, solo con l'aiuto della moglie Patrizia che lo seguiva in ogni pista, annotando i tempi di ogni giro percorso, e con il lavoro di manovalanza che qualche amico gli dava per condurre i mezzi per il trasporto di moto e officina meccanica nei vari circuiti.
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