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Il 21 giugno 1727 i componenti dell’Accademia dei Rozzi (che, il 28 dicembre 1690, grazie a Francesco de’ Medici governatore di Siena, aveva cambiato la denominazione originaria di “Congrega” in “Accademia” e che, come sottolinea il Pecci, dal 1717 erano stati privilegiati dalla concessione fatta da Violante Beatrice di Baviera di poter svolgere anche il gioco delle carte), ritenendo poco decorosa per le loro attività la stanza, in via di Beccheria, che serviva per le loro adunanze decisero di dotarsi di “una nobile e maestosa sala”.

Acquistano, così, alcune case e botteghe poste di fronte all’antica chiesa parrocchiale di San Pellegrino, nell’attuale piazza dell’Indipendenza, di proprietà del Capitolo della Metropolitana senese e tenute a pigione “per uso di lana” da un tal Sugarelli e da un tal Giovan Battista Alberti.
Il progetto prevede di allestire una grande sala per poter svolgere un'attività finalmente consona al prestigio raggiunto dalla Accademia, ben oltre l'esigua stanza ubicata in Beccheria. Viene incaricato dell'opera il maestro Giuseppe Fondi, mentre alcuni membri dell’Accademia s’impegnano a seguire personalmente il buon andamento dei lavori, “che meditano in breve tempo tirare a porto”.

In realtà la nuova sede verrà inaugurata solo l’11 giugno 1731 anche perché, durante le opere di ristrutturazione, avvenne un grave incidente nel cantiere nel quale morirono sedici persone.
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