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Il 10 giugno 1940 l'Italia entra ufficialmente in guerra. Alle ore 19 della sera precedente erano state estratte le Contrade che con Selva, Drago, Oca, Chiocciola, Tartuca, Bruco e Leocorno avrebbero disputato il Palio del 2 luglio. Uscirono Pantera, Lupa e Giraffa. Ma da questo 10 giugno tutta la storia cambiò, anche quella paliesca.

Luigi Socini Guelfi, ritratto nel dopoguerra
A breve (il 18 giugno) il Podestà Luigi Socini Guelfi (che accompagnerà e in qualche modo proteggerà Siena in tutti i difficili anni bellici) diramerà il seguente comunicato: "Ritenuto che date le attuali straordinarie contingenze dello stato di guerra sia doveroso sospendere l'effettuazione delle tradizionali corse del Palio per tutta la durata delle ostilità, si delibera di sospendere l'effettuazione delle tradizionali corse del Palio finché perduri l'attuale stato di guerra".

Sbandierata davanti alle truppe alleate dopo la Liberazione
Quando finalmente si rivide la terra in Piazza, fu davvero la fine di un incubo, ma erano passati 5 terribili anni. E, come se il tempo paliesco fosse rimasto sospeso, il 2 luglio del 1945 si riprese con le stesse dieci contrade che dovevano disputare la carriera mai corsa del 1940. Sarà il Palio della Libertà, sarà il Palio vinto dalla Lupa con Lorenzo Provvedi, detto Renzino, su Mughetto.
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