La sua ascesa è senza soste: diviene canonico metropolitano nel 1708, arciprete nel 1713 e arcidiacono nel 1723.
Nel 1737 scrive la sua opera più famosa il "Discorso sopra la Maremma di Siena" nato dall’esperienza maturata in qualità di amministratore di patrimoni fondiari in Maremma, e dalla profonda conoscenza delle problematiche economico-produttive dell'antico Stato Senese. Nell’opera Bandini sostiene che la soluzione alla decadenza economica che in quell’epoca opprime questo territorio appare possibile soltanto a condizione di un sostegno ai produttori agricoli, da perseguire mediante la libertà del commercio interno e la creazione di un’imposta unica sulla terra.
L'opera, inizialmente rifiutata dal granduca Francesco II, venne pubblicata soltanto sotto Pietro Leopoldo. I contatti con intellettuali, il grande interesse per le istituzioni culturali (è stato presidente dell’Accademia scientifica dei Fisiocritici) e per il patrimonio manoscritto e librario cittadino, portano Sallustio Bandini ad adoperarsi per la creazione di una biblioteca personale consistente e dai variegati interessi. Nel corso degli anni accumula un notevole patrimonio e nel 1758 dona la sua libreria privata, composta da quasi tremila volumi, allo Studio di Siena, da sempre privo di una biblioteca. L’atto di donazione, stipulato dal notaio Giacomo Grisaldi del Taia, stabilisce che i 2875 libri fossero trasportati nella Sapienza e collocati in stanza a tale effetto adattata, per dover servire a beneficio della gioventù studiosa di Siena. Il Bandini dispone, inoltre, che sia nominato bibliotecario un suo allievo, l’abate Giuseppe Ciaccheri, con uno stipendio di 60 scudi annui, e che dopo di lui la nomina venga operata dal Rettore.
Dopo alcune pastoie burocratiche il Granduca approva, ed il 24 gennaio 1759 i libri vengono sistemati alla Sapienza, costituendo il nucleo originario dell’odierna Biblioteca degli Intronati.
Sallustio Bandini muore l’8 giugno 1760.

L'ultima immagine è riferita al monumento a Sallustio Bandini scolpito da Tito Sarrocchi fotografato prima dell'inaugurazione avvenuta nel 1880.