Questa città aristocratica, ma anche popolare, lontana dalle grandi vie di comunicazione, provava a scuotersi dal suo splendido, ma sonnolento isolamento e confidava che la Mostra riscuotesse gli stessi successi e raggiungesse gli obiettivi che avevano ottenuto le varie Esposizioni Nazionali e Internazionali proliferate in Italia e in Europa a cavallo fra la fine dell'Ottocento e primi del Novecento.
Per l'occasione fu incaricata la pittrice e miniaturista Carmela Ceccherelli (Siena 1876-1933) di realizzare il manifesto pubblicitario dell'evento. L'opera della Ceccherelli, fortemente propagandistica, sposava appieno le finalità della Mostra e le aspettative della città.
Una corona di alloro di sapore rinascimentale che inscrive una bella allegoria di Siena circondata da oggetti cari ai cultori dell'arte e dell'antiquariato: un'urna funeraria etrusca, un trittico medioevale, una statua della Fonte Gaia di Jacopo della Quercia, un tabernacolo e altri oggetti rinascimentali; sullo sfondo il profilo classico della città con le evidenze della Torre del Palazzo Pubblico e del Duomo.
Sotto la figura centrale compare un nutrito elenco delle varie tipologie artistiche esposte: dai fondi oro e i quadri dei maggiori pittori senesi, dai bronzi e la statuaria, alle monete, le medaglie, gli arnesi, le armi, i ricami ecc. (cosiddette arti minori) ma capaci di stimolare studiosi e collezionisti desiderosi di vedere, confrontare e magari acquistare qualche pezzo.
Alla base del manifesto viene annunciato il Palio Straordinario che verrà corso in onore e alla presenza del Re, cosa che attirerà a Siena molte migliaia di persone.
Il Palio fu vinto dalla Contrada del Leocorno.
In pratica tutta la città fu coinvolta, così come molte località della provincia e oltre. Tutte le Istituzioni cittadine, laiche e religiose, le chiese e i conventi, le confraternite, le Contrade e la nobiltà senese fecero a gara per comparire fra gli espositori della Mostra presentando alla Commissione preposta le opere di maggior pregio e il contenuto delle loro collezioni.
Per ogni tipologia di oggetti fu formata una sottocommissione di esperti del settore che ebbe il compito di studiare e catalogare diverse migliaia di opere. Questo enorme lavoro traspare dalla prefazione del Prof. Corrado Ricci nella pubblicazione del "Catalogo Generale illustrato" della Mostra.

Nel contempo la macchina pubblicistica della città emise diverse belle cartoline nelle quali compaiono i simboli classici di Siena, illustrate da pittori e disegnatori come Alberto Bianchi, Icilio Federigo Joni, Adolfo Magrini e altri.

Il ritorno di immagine fu all'altezza delle aspettative anche sotto l'aspetto dell'arricchimento culturale collettivo e individuale e negli anni a seguire furono pubblicati molti studi specifici dedicati alle varie tipologia artistiche.
Nel 1904 Siena ospitò anche altri importanti convegni e congressi come il "III Congresso Nazionale Corda Fratres" svoltosi ad aprile e il "Convegno Turistico " del Touring Club tenuto in giugno.
Inoltre, il 17 agosto, ebbe luogo "La Pallonata", un antico gioco medioevale senese, resuscitato e organizzato dal "Club Sportivo Senese.

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