Il 30 marzo 1819 si trovano in visita a Siena numerosi reali tra cui l’Imperatore d’Austria Francesco II e il Granduca di Toscana Ferdinando III e per rendergli onore, come d’uso, viene corso un Palio straordinario.
Il Palio viene vinto dalla Civetta con Niccolò Chiarini detto Caino (o Niccoli, come si trova generalmente nelle cronache) su un cavallo morello di proprietà dello stesso Chiarini.
Il Palio è preceduto da un “corteo” composto dalle comparse con i costumi “alla greca” (dal 1813 si era già stabilito che ogni contrada dovesse avere lo stesso numero di figuranti) disposte in “plotoni”, dagli alfieri, e poi, dice la cronaca, da “dieci bighe tirate da due cavalli ciascuna decentemente bardati, e con gran pennacchi dei respettivi colori delle Contrade”.
La prima biga a comparire in Piazza è quella della Contrada della Chiocciola, rappresentante la Vittoria, che porta il drappellone su cui sono dipinti la Lupa coi Gemelli lattanti, gli stemmi imperiali e reali e sotto le armi dei quattro deputati priori del Magistrato civico.
Chiudeva il corteo "un magnifico carro rappresentante il Trionfo della Pace, in cima del quale si vedeva la statua della Fama con la tromba, e lateralmente i venerati busti di sua maestà l'imperatore, e di sua altezza imperiale e reale il gran duca".
"Al comparire di questo carro - prosegue la cronaca - si udirono universali plausi del popolo concorso in folla a vedere questo spettacolo che riuscì di pubblica soddisfazione, e di gradimento ancora dell'imperiali e reali personaggi".