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Il 25 marzo 1787 la Contrada dell’Onda chiede (e poi ottiene il 9 aprile) in concessione dall'arcivescovo, con tutti gli arredi ed i mobili, l’oratorio di San Giuseppe. Nel 1517 l’arte dei Legnaioli aveva inoltrato domanda al Comune di poter costruire il proprio oratorio nel sito delle carbonaie di Sant'Agata, luogo ideale data l’alta concentrazione di falegnami in quella zona.

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La richiesta fu accolta e nel 1522 iniziarono i lavori della chiesa, che ovviamente fu intitolata al protettore dei falegnami, San Giuseppe. L’Arte, però, non aveva fatto bene i conti ed i lavori stentarono ad avanzare; solo dopo varie difficoltà, nel 1629, San Giuseppe sembra essere terminata e officiata, con la facciata completata nel 1653.
Con la soppressione delle Arti, l’oratorio cadde in abbandono e l’Onda, che fino allora si radunava in San Salvatore ma che cercava una sede più spaziosa, in questo 25 marzo 1787 ne domandò la cessione. Divenuti i nuovi proprietari della chiesa, il 17 giugno, gli ondaioli vi svolsero la prima assemblea.
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