Il 20 marzo del 1286 muore un altro personaggio molto noto e amato: il beato Ambrogio Sansedoni.
Nato a Siena nel 1220, entra a 17 anni nell'Ordine domenicano. Studia a Parigi con Alberto Magno e poi a Colonia; insegna anche in quelle scuole e per umiltà non vuole il grado di maestro.
Condiscepolo di Tommaso d'Aquino, svolge una ininterrotta missione di pace nell'Impero tedesco dopo la condanna di Federico II nel concilio di Lione (1245), e rimane nel nord fino al 1265.
Clemente IV se ne serve come ambasciatore per opere di pace (San Gimignano nel 1266) e accoglie Corradino a sua intercessione (1268). Fu a Firenze, a Genova e a Venezia come predicatore di pace e per la Crociata.
A Roma insegna nello studio pontificio (1265-68) ed è annoverato tra i maestri del Sacro Palazzo.

Sano di Pietro
San Pietro Alessandrino tra i beati Andrea Gallerani e Ambrogio Sansedoni
Palazzo Pubblico di Siena, Sala delle Lupe
Riceve molte cariche nell'Ordine ed è priore di San Domenico a Siena.
Dal 1306 viene corso un Palio in suo onore, logicamente un Palio alla lunga, e alcune fonti dicono proprio il 20 marzo (altre il venerdì prima la domenica di Passione, altre la stessa domenica di Passione, altre prima del Palio dell'Assunta) in ricordo della sua morte.
Il Palio fu poi ripetuto fino alla metà del '500.
Il Comune stabilì che questo Palio portasse al vincitore 25 lire e l'arrivo era stato individuato davanti alla Basilica di San Domenico. La colonna dove veniva issato il Palio da consegnare al vincitore si trovava in fondo all'attuale via del Paradiso.