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Il 16 febbraio 1630 II Papa Urbano VIII (al secolo Maffeo Barberini) dichiara valide le stigmate di Santa Caterina ponendo così fine alla diatriba, che durava da secoli, tra l'Ordine domenicano, a cui la Santa apparteneva (era una Mantellata) e l'Ordine dei francescani, che rivendicavano come uniche stigmate reali quelle di San Francesco.
 Domenico Beccafumi Stigmate di Santa Caterina tra i santi Benedetto e Girolamo (1515 ca.)
Pinacoteca Nazionale di Siena
I francescani contestavano il fatto che le cicatrici di Caterina non fossero "visibili", e i domenicani ribattevano che, come riporta Raimondo da Capua, biografo della Santa, "il Signore amabilissimo aggiunse una nuova grazia, quella di sentire il dolore delle piaghe e che non apparissero le cicatrici sanguinanti". In questa data, inoltre, il papa estese a tutta la Chiesa la festa in onore di Caterina, celebrata il 30 aprile, e fece inserire il suo nome nel martirologio cristiano.
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