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- 12 febbraio -

1849: bando per l'arruolamento della Guardia Municipale Sanese






  
Il primo bando per l'arruolamento della "Guardia Municipale Sanese", datato 12 Febbraio 1849, ed emesso dalla Prefettura di Siena riportava:
La Commissione istituita dal Superior Governo pell'Arruolamento della Guardia Municipale Sanese invita tutti quei cittadini, aventi i requisiti voluti dalla Legge Organica del 5 Gennaio 1849 e da giustificarsi con i relativi documenti, che vogliono ascriversi a questo Corpo, a presentarsi personalmente presso di Essa nelle Stanze della Prefettura nei giorni 14, 15 e 16 corrente dalle nove della mattina fino alle ore sei pomeridiane, onde possano essere presi in considerazione pel rispettivo Arruolamento. I requisiti voluti dalle Legge sono: Titolo II. Articolo 4.
Sudditanza Toscana
Moralità
Stato Libero
Età dagli anni 25 ai 40
Salute e robustezza
Statura non minore di braccia 2 e soldi 17 misura fiorentina
Saper leggere e scrivere
In vista di speciali riguardi, e provvisoriamente sono ammessi ammogliati. Il Ministero dell'Interno ha facoltà di dispensare in questa prima ammissione dai requisiti di rigore relativi alla statura, ed alla età, tutti coloro che avranno preso parte, e combattuto nella Guerra della Indipendenza Italiana."

Bozze di regolamenti successivi (1877) prevedevano un periodo di assunzione di 5 anni con 5 giorni di ferie annue; la giornata lavorativa era di 8 ore e si prevedeva un giorno di riposo settimanale. La particolarità era che gli assunti in servizio dimoravano esclusivamente presso l'edificio adibito a caserma e, non essendo previsti servizi in borghese o permessi particolari di libera uscita, erano ritenuti costantemente in servizio, quindi, anche se non operativi indossavano sempre la divisa regolamentare. Un bando di assunzione del 1928 indicava diversamente dai precedenti anche lo stipendio stabilito in lire 4200 annue più una serie di aumenti progressivi a seconda dell'anzianità di servizio. Tra i requisiti non era più sufficiente saper leggere e scrivere, ma si doveva essere in possesso dell'Attestato di Licenza Elementare o aver almeno frequentato la quinta classe o aver frequentato le prime classi della scuola media inferiore. Due curiosità: chi presentava un abbassamento delle capacità ottiche veniva escluso dal concorso in quanto tale inconveniente non poteva essere rimediato con occhiali da vista e inoltre l'altezza minima richiesta passava da metri 1,65 a 1,70.
Nei regolamenti veniva data descrizione dettagliata della massa vestiario ed accessori in dotazione ovvero: un cappotto di panno, una giubba festiva di panno, una giubba di fatica di panno, dei pantaloni corti di panno, dei pantaloni di tela neri, un elmetto con pennacchietto per abbellire il copricapo, un berretto di panno, degli stivaletti, dei guanti di pelle nera, delle ghiglie (cordoni di lana o argento che pendevano come ornamento sul petto) per fare rappresentanza, una dragona in cuoio o tessuto per tenervi appesa la sciabola (vi si infilava la mano per tenerla assicurata alla divisa), un impermeabile, dei gambali, una sciabola lunga, un cinturino di cuoio nero, una tasca porta sciabola di cuoio nero, una pistola e delle cartucce.
Tra il 1877 e il 1906 cambiò anche la dicitura indicante i componenti il Corpo delle Guardie Municipali. Prima erano individuate le seguenti figure: l'Ufficiale Comandante o Capo Ispettore, due Capisquadra, un Sotto-Caposquadra e Guardie Semplici.
Poi furono nominati un Maresciallo, due Brigadieri (uno per le Guardie Municipali e uno per il Dazio Doganale), tre Vice-Brigadieri (uno per le Guardie, due per il Dazio), sei Guardie di prima classe (più di 20 anni di servizio), Guardie di seconda classe (più di 3 anni di servizio) e Guardie di terza classe. Già dal 1866 il regolamento delle Guardie Municipali regolamentava tutte le varie attività definendo anche le modalità di accertamento e l'attribuzione delle responsabilità di chi commetteva atti contrari alle disposizioni.
Lo stesso regolamentava le attività quotidiane della popolazione, dagli orari delle botteghe all'accensione della illuminazione pubblica, dallo smaltimento dei rifiuti all'occupazione di suolo pubblico per la vendita di merci. Prendendo atto dell'attuazione del primo Codice della Strada furono inserite inoltre norme sul comportamento da tenere alla guida dei veicoli, sulla velocità e sui percorsi nei quali era vietato il transito.
Nel 1913 gli abitanti di via Fiorentina chiedevano un continuo controllo da parte delle Guardie data la straordinaria affluenza nel suburbio di cittadini, biciclette, motociclette e automobili, "ormai oltre 200" nella sola Siena, che giornalmete si recavano a fare la passeggiata fuori porta Camollia. Nel 1931 viene rinnovato, a seguito del cambiamento dei tempi, il Regolamento di Polizia Urbana, regolamento che rimarrà in vigore fino al 2004, anno in cui viene ripreso in toto per modificarlo, adeguandolo all'attuale stile di vita.


questa pagina è stata curata da Orlando Papei