Le Contrade partecipanti a questo Palio furono Civetta, Istrice, Leocorno, Pantera, Aquila, Onda, Oca, Giraffa, Bruco e Lupa. La mattina della tratta ben 17 cavalli vennero presentati per le batterie di selezione. Le prove disputate furono 4 e vennero vinte da Mughetto, Salomè, Brillante Ginestrella. L'assegnazione dei cavalli avvenne nel seguente ordine: 1) Istrice - Anita; 2) Lupa - Noce;5) Aquila - Falchetto; 8) Bruco - Mughetto; 9) Oca - Salomè; 11) Pantera - Bologna; 12) Onda - Piero; 13) Leocorno - Brillante; 16) Civetta - Alì; 17) Giraffa - Ginestrella. Come si può notare, le contrade favorite dalla sorte furono il Leocorno, la Lupa, l'Oca e l'Onda, anche se il Palio proporrà un nuovo e sfortunato protagonista. La prima prova, svoltasi di fronte ad una folla eccezionale, fu molto combattuta ed il Leocorno riuscì a spuntarla sugli antagonisti che cercarono con caparbietà di contrastargli il passo. La seconda e la terza prova vennero vinte dalla Lupa mentre la quarta vide l'affermazione dell'Istrice. La sera della Prova Generale corsero solamente 8 Contrade. Mancavano i cavalli della Giraffa e del Bruco. Il cavallo di quest'ultima non era presente perchè si era infortunato nel corso della prima prova; per l'assenza del cavallo della Giraffa vennero fatte numerose cangetture sembrò comunque certo che l'incidente occorsogli derivasse da una disattenzione del Barbaresco, il quale, dopo aver spruzzato del permanganato di potassio nell'orecchio del cavallo per curargli una ferita, lasciò il secchio in cui teneva questa sostanza curativa dentro la stalla. Il cavallo, durante la notte, dopo aver rotto la cavezza, avrebbe ingerito questa soluzione, per cui sarebbe stato trovato in cattive condizioni il mattino seguente. La corsa, nonostante il numero ridotto dei partecipanti, fu abbastanza combattuta: l'Onda, scappata prima dai canapi, rimase in testa per tutta la prova, seguita a distanza dall'Istrice che precedette Oca, Civetta, Pantera e Aquila. Durante la prova di questa mattina il fantino dell'Oca rimase vittima di un incidente che gli procurò la rottura del ginocchio. La provaccia fu vinta ancora dalla Lupa. La sera del Palio l'ordine fra i canapi fu il seguente: 1) Istrice - Anita - Pietro De Angelis (Pietrino); 2) Giraffa - Ginestrella - Amaranto Urbani (Amaranto o Boccaccia); 3) Aquila - Falchetto - Tacconi Alfio (Biondino); 4) Pantera - Bologna - Renzo Mellini (Lampino); 5) Oca - Salomè - Primo Arzilli (Biondo); 6) Leocorno - Brillante - Sirio Pessuti (Sirio o Morino); 7) Bruco - Mughetto - Fernando Leoni (Ganascia); 8) Lupa - Noce - Albano Nucciotti (Ranco); 9) Civetta - Alì - Leopoldo Torzoni (Smania); 10) Onda - Piero - Dino Pieraccini (Dino). Per la confusione che regnava tra i canapi il mossiere fece uscire una volta le contrade richiamando i fantini piuttosto vivacemente. Quando i barberi rientrarono al proprio posto la massa fu subito buona e l'Istrice prese immediatamente la testa, tallonato dall'Oca. Il Bruco, che si era fatto luce a suon di nerbate, cercò di ostacolare con ogni mezzo l'Oca. Alla curva di San Martino era sempre primo l'Istrice, mentre il fantino dell'Oca cadde rovinosamente alleggerendo così Salomè che aumentò visibilmente velocità. Nonostante ciò Pietrino riusciva, ogni qualvolta che il cavallo dell'Oca lo tentava, di ostacolare il passo all'antagonista rimanendo in testa per tutto il secondo giro. Nel frattempo era caduto anche il Leocorno e la lotta per al vittoria era cosa che riguardava soltanto le due contrade di testa. Al terzo giro, di fronte alla Cappella, Salomè, con un abile ed istintiva manovra riuscì a passare in testa e vani furono gli sforzi dell'istrice per riguadagnare la posizione e la vittoria. Dietro, anche l'Onda cadde al terzo giro ai Casato. Il Capitano vincitore fu il Conte Vieri D'Elci Pannocchieschi ed il fantino il noto Primo Arzilli detto Biondo o Trecciolo. | |
La mattina della tratta solamente 11 cavalli vennero presentati all'entrone per partecipare alle batterie di selezione. Le prove non avrebbero avuto alcuna emozione se Salomè, dopo essersi liberata del fantino, non avesse superato velocemente tutti gli altri cavalli salutata in questa sua fatica dall'entusiasmo di quanti si assiepavano nella Piazza. Oltre alla splendida cavallina, vinsero le prove di selezione anche Ginestrella e Gioioso. L'unico cavallo scartato fu Dora dei Sig. Vannini. L'assegnazione dei cavalli si svolse, come al solito, in mezzo alla trepidazione dei contradaioli e risultò la seguente: 1) Lupa - Noce; 2) Onda - Piero; 3) Torre - Brillante; 4) Pantera - Anita; 5) Drago - Ida; 6) Aquila - Ginestrella; 7) Selva - Salomè; 9) Bruco - Mistero; 10) Giraffa - Falchetto; 11) Montone - Gioioso. La sera della prima prova, come di consueto, molta gente scese in Piazza a vedere la prova che venne vinta dall'Aquila che superò la Pantera che era stata in testa per due giri. Dietro l'Aquila arrivò la Lupa che precedette di poco la Contrada di Stalloreggi. La seconda prova, non molto combattuta, fu vinta dalla Lupa. Il Bruco si aggiudicò la terza prova precedendo nell'ordine la Torre ed il cavallo scosso dell'Onda il cui fantino era caduto al secondo giro a S. Martino. La quarta corsa fu vinta dalla Lupa, mentre la Prova Generale e la Provaccia se le aggiudicarono rispettivamente la Selva e l'Aquila. La sera del Palio, dopo la consueta passeggiata storica, i cavalli uscirono dall'Entrone e si portarono verso i canapi in cui vennero chiamati con il seguente ordine: 1) Montone - Gioioso - Sergio Maggi (Tirone); 2) Giraffa - Falchetto - Leopoldo Torzani (Smania); 3) Lupa - Noce - Albano Nucciotti (Ranco); 4) Selva - Salomè - Amaranto Urbani (Amaranto o Boccaccia); 5) Drago - Ida - Dino Penni (Granchio); 6) Bruco - Mistero - Fabio Giorgi (Ghisa); 7) Onda - Piero - Pietro De Angelis (Pietrino); 8) Torre - Brillante - Fernando Leoni (Ganascia); 9) Pantera - Anita - Renzo Mellini (Lampino); 10) Aquila - Ginestrella - Alfio Tacconi (Biondino). I cavalli erano piuttosto calmi tra i canapi, improvvisamente però, il barbero della Lupa ebbe uno scatto improvviso e, dopo aver scavallato il fantino, saltò il canape ancora teso. Dopo che i cavalli rientrarono tra i canapi nel medesimo ordine, la massa fu buona e la Lupa scattò in testa seguita dalla Pantera che però guadagnava rapidamente terreno. A San Martino, il fantino della Contrada di Stalloreggi, compì una infelice manovra e fu infilato all'interno dal Bruco e dall'Onda. intanto il fantino della Selva cadde e per un momento si pensò che Salomè potesse rinverdire la prodezza effettuata nel Palio di Luglio. Ma la Lupa era saldamente in testa e non si poteva supporre quale contrada potesse contrargli il cammino anche se la Torre rinveniva bene dalle ultime posizioni in cui si era trovata a causa di una pessima partenza. A S.Martino del secondo giro caddero il Bruco e l'Onda per cui si formò, alle spalle della solitaria Lupa, un quartetto di cavalli scossi guidati naturalmente da Salomè che seguivano da lontano e che vennero superati anche dalla Torre che si portò in seconda posizione. Al terzo giro, davanti al palco delle comparse, un figurante dell'Onda scagliò il proprio tamburo in direzione della Lupa; buon per lui che non la colpì perchè in seconda posizione si trovò in quel momento la Torre che avrebbe sicuramente approfittato dell'occasione per vincere il Palio. La corsa ebbe comunque uno svolgimento regolare e la Lupa conquistò con Albano e Noce la seconda vittoria del dopoguerra. |