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2 luglio 1860
LEOCORNO



CAPPOTTO REALIZZATO DA SPAGNOLETTO

L'ordine è quello di entrata fra i canapi e il grassetto indica la vincitrice
In questo colore le contrade estratte a sorte
Cliccando sui nomi dei fantini e sulle immagini, si apriranno le relative pagine
(Abbreviazioni: B=baio; G=grigio; I=isabella; M=morello; R=roano; S=sauro)

1 La Tartuca rinunciò a correre il Palio e quindi vennero estratte quattro contrade

M. di R.Rocchigiani TORRE Gobbo Saragiolo
M. di P.Cianchelli NICCHIO Piccolo Campanino
B. di M.Amaddii AQUILA Niegne
B. di V.Piazzesi SELVA Pilesse
M. di S.Leoncini DRAGO Gobbo Fenzi
M. di S.Franci BRUCO Mascherino
B. di G.Merlotti LEOCORNO Spagnoletto
M. di L.Piazzesi ONDA Paolaccino
M. di F.Bandini LUPA Gano di Catera
M. di G.Ciabattini CHIOCCIOLA Partino Minore

GIUDICI DELLA MOSSA: Alberto Alberti e Remigio Bellugi

CAPITANO VITTORIOSO: Giuseppe Bernardoni
PRIORE VITTORIOSO: Giovan Battista Placidi

La contrada non vinceva dal 2 luglio 1857
Il fantino non vinceva dal 15 agosto 1856








   Discreto Palio ma con poca gara, perchè entrato quasi subito primo il Leocorno, tal si mantenne sino al termine della carriera. A commento di questa corsa Alberto Comucci, citando il Burgassi, scrive: «nella circostanza della corsa del 2 Luglio 1860, la contrada della Tartuca, la quale per causa dei colori che portava nella sua bandiera, cioè: giallo e nero per una parte, ma molto più per l'altra causa del codinismo e sfacciataggine di buona parte dei componenti la detta contrada, veniva fischiata e derisa ogni qualvolta compariva alle pubbliche feste, per cui spesso nascevano degli inconvenienti. Risolvè con deliberazione del Consiglio 10 Giugno 1860, di avanzare istanza per ottenere la dispenza dalla corsa del Palio 2 Luglio, al quale doveva parteciparvi per diritto. L'istanza fu accolta favorevolmente dal Civico Magistrato il quale decise che non corresse il 2 Luglio 1860, ma neppure comparisse alle pubbliche feste per lo spazio di tre anni ».

(Da "Le Carriere nel Campo e le feste Senesi dal 1650 al 1914" a cura di Antonio Zazzeroni)