GLI ULTIMI ANNI DELLA REPUBBLICA
Alcuni di questi resoconti che si rifanno agli ultimi giorni
della Repubblica di Siena,
si trovano, maniera ancor più dettagliata, nel diario di
Alessandro Sozzini, così che, dove
ci è stato possibile, abbiamo ritenuto opportuno confrontarli.
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- 1545. Eldì 5 di Luglio fù amazato un materazzaro da uno
spagnuolo stava a capo
Salicotto...
- 1545/46. Eldì 10 di ferraio si soctarrò Cosimo Carli il qual fù
percosso da uno
archibuso scaramucciando contra li nove et in 2 giorni si
morì...
- 1545/46. Adì 12 di ferraio morì Marcho dasinalonga in la
camera della munition della
Signoria sattacò fuoco aun barighon di polvere et bruciò il
detto Marcho cascho 2 volte...
- Adì 5 dagosto 1552 morì Pavolo Beringucci fù ferito da quelli
Spagnuoli che in sul
portone con un archibuso...
- Eldì 12 daprile 1554 morì una contadina rifugita.
- Eldì 13 daprile 1554 morì Alixandro Gulini duna archebusata
era capitano un valoroso
giovano il Comune di Siena li fece lo stendardo in cura. Viservì
20 preti andò a Santo
Spirito si fece un bello Uffitio...
"Alli 14 detto (aprile), nell'aurora, passò di questa vita
presente il Capitano
Alessandro Ugolini, Gentiluomo Senese, con dispiacere di tutta
la Città, e la
sera si fece la sua sepoltura. Il Comune di Siena gli fece fare
la bandiera e li
staggioli*, e similmente il Terzo di S.Martino: fu portato
dalli altri capitani,
logotenenti ed alfieri del terzo, e dietro andava tutta la sua
compagnia con i
lumi accesi, ed innanzi li tamburini sonando li tamburi
scordati, e la sua
insegna strascicata da Fabio di Tommè Gori, suo alfiere. Fu
portato alla chiesa
di S.Spirito, dove si fe' deposito con la cassa di velluto
negro con croci
bianche, a capo la quale furono messe le sue armi e l'insegna."
(Alessandro
Sozzini: Diario delle cose avvenute in Siena dal 20 luglio 1550
al 28 giugno
1555, p.209).
- Eldì 19 daprile 1554 morì un soldato da Narni ciamato pompilio
fu ferito da 2 figli di
Bernardino dentro Palagio... poi in ditto giorno morì una
contadina rifugita...
- Eldì 23 morì un contadino rifugito stava nella hostaria...
- Eldì 20 daprile 1554 morì Mariano Manelli fu amazato dalli
Spagnoli a capo il bagnio
apetriolo a leccio...
- Eldì 15 di Magio morì un contadino rifugito giovano si misse
nel avello deli Servi lo
fece sotterrar Antonio Coltellinaio...
- Eldì primo di Giugnio lartiglieria a Camullia amazò Simone di
Jovan Maria Bai...
"A dì primo detto (giugno 1554), fu fornito quel Forte nuovo a
canto a quello di
S.Croce, che scopriva tutto il Forte di Camullia
degl'Imperiali ed il Borgo di
Sant'Antonio, dove furno messi sei cannoni grossi, fra nuovi e
vecchi; e la
mattina all'aurora cominciorno a trarre, e si durò tutto il
giorno; e così si
fecero diloggiare del detto Forte di Camullia. Tirorno alcune
bòtte al palazzo
de'Diavoli, e lo passorno da un canto all'altro: tirorno alla
chiesa di
S.Antonio, dove si pensava fusse la monizione della salmaria, e
si ruinò tutto il
tetto; a tale che il giorno si messe sottosopra tutto il campo
imperiale, che
stette sempre in arme: e tirando loro ancora alla volta della
Città, in una bòtta
ammazzorno due soldati, ed un figlio di Giovan-maria Bai."
(Diario..., p.238).
- Eldì 15 di luglio 1554 un figlio di pellegrino scarpellino dun
15 anni fu ferito dun archibuso dalli inimici.
- Pel mese di luglio morì parecchi rifugiti donne et homini.
- Eldì 29 dagosto 1554 fu amazato Cristofano del Guasti spetiale
scaramuziando a Sancta
Ciara contro li Spagniuoli...
"Alli 29 detto (agosto 1554), si ebbe notizia come il Marchese
si era partito dal
campo della Porta Nuova, ed era andato con la metà di esso a
Monteriggioni;
perchè si ordinò di uscire della Città, ed assaltare il resto
del campo da due
bande; e così, circa mezzo giorno, si messero in ordine tutte
le compagnie
de'soldati pagati, e similmente tutte le compagnie de'Senesi, e
si ridussero
presso la Porta Vecchia. Si era cavata alla Porta a San Viene
una compagnia di
Guasconi e una d'Italiani, ed assalirno il campo dalla cada
d'Agostino Bardi. A
Porta Nuova si cavorno li Tedeschi con molti soldati e
gentiluomini della Città,
ed assaltorno il campo dal Palazzetto, e lo fecero ritirare
fino alla chiesa di
Maggiano, quelli che erano usciti a San Viene, acquistorno
tanto che si
condussero a svaligiare molti padiglioni; e per non avere
séguito di dentro
[séguito dei cittadini e soldati rimasti in città], si
ritirorno. Stava la
moltitudine del popolo con l'arme in mano per uscir fuora, e
non furno lassati
uscire; e fornite le scaramuccie, si ritornarono li nostri
dentro in la Città: e
ne morsero assai di una banda [parte] all'altra; e li Tedeschi
erono tutti stati
feriti a piedi ed a cavallo. Fu morto della Città Cristofano
Guasti, spaziale; fu
ferito malamente il signor Jacopo del signor Antonio Maria
Piccolomini, e non
morse; fu ferito a morte Tognino Venturi; ed il capitano
Pomponio Carli
de'Piccolomini ebbe un'archibusata in bocca mortale: e ne
tornorno tanti delli
altri della terra feriti, che per brività non li narro: ed in
quelle tre ore che
durò tale scaramuccia, le bòtte dell'artiglieria, che dall'una
e l'altra banda si
tiravano, fecero grandissimo danno, e ne ammazzorno molti."
(Diario..., p.287).
- In tutto del detto mese morì assai contadini et soldati
rifugiti et molti putti per
tutta Siena.
- Eldì 15 di Septembre morì un soldato in casa di Donato ferraio
alivato di casa
Petrucci...
"Alli 19 detto (agosto 1554), morsero due giovani Senesi feriti
nelle
scaramuccie; cioè lo scroccino e Mario Cignoni: furono
seppelliti onoratamente, e
portati dalli soldati dellelor compagnie. Il dì detto,
gl'Imperiali che stavano
in la certosa fecero grandissima fascinata per far trinciere in
detto luogo,
dubitando che per esere tanto vicini alla Città, una notte non
gli fusse data la
stretta; e lavoravano più la notte che di giorno." (Diario...,
p.356).
- Eldì 22 di Septembre 1554 morì un contadino rifugito.
- Eldì 19 di gennaro 1554/55 morj Mario Cignioni fu ferito dali
Inimici con una
archibusata. Si seppellj a duomo...
* STAGGIOLI = Diminutivo di staggie, ossia assicelle talvolta
dipinte con lo stemma del
defunto, in cima alle quali si portavano dei candelabri a due
bracci accesi.
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Defunti di S.Maurizio
- libro 1345
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