DA SIENA A ROMA PER SPOSARSI
- Adì 7 Novembre 1847 -
Kossler Cristiano del fu n.n. e della fu n.n., Celibe, di
Innspruck Capitale del Tirolo
Tedesco, di Anni 40 in circa, proveniente da Siena per
trasferirsi a Roma insieme alla
Fanciulla Edvige Schopx all'oggetto di contrarre con Essa
Matrimonio, ambedue di
miserabilissima condizione. Nell'intrapreso viaggio il detto
Kossler fu assalito da
repentino morbo al Podere denominato il Piano, di questo mio
Popolo, ove trovavasi ad
albergare nella paglia sotto d'una parata fino dalla sera del
di 5 di detto mese. Alle ore
5 e mezzo pomeridiane del dì 6 fui avvisato per portarmi a
visitare il detto Infermo, il
quale credei bene dapprima farlo trasportare alla vicina
Osteria dell'Angelo, onde
coricato fosse nel letto, e contemporaneamente fu spedito a
prendere il Medico Condotto di
Monteroni, il Signor Antonio Bellugi, per apprestargli quei
rimedi salutari, che fossero
stati opportuni, ma invano, poichè alle ore 2 antimeridiane
del suddetto giorno 7 cessò
di vivere. Non mancai di rendere consapevole di ciò il Signore
Potestà di Buonconvento il
quale avendo ritenuto, che fosse di naturale malattia, diedemi
senz'altro facoltà di poter
procedere a quanto richiedeva il mio Ministero. Difatti dopo
essergli state fatte da me
Infrascritto le consuete Esequie, e Sacre Funebri Funzioni, ed
applicato il Santo
Sacrifizio della Messa, il tutto gratuitamente, fu tumulato nel
Cimitero di questa Pieve,
e segnatamente di fronte alla Croce del Campo Santo a contatto
del muro.
Nel di 15, giorno settimo della di Lui deposizione, fu
celebrato in questa Chiesa
l'Uffizio in suffragio del medesimo, e questo con l'Elemosine
questuate in Chiesa nel
giorno della di Lui morte. Mercé poi, le premure, e la
religiosa pietà delle Nobili
Famiglie Mocenni e Landi, fu vestito, di proprio, e con molte
proprietà il nominato
defunto, onde fosse decentemente associato alla Chiesa, giacchè
trovavasi pezzente, e
cencioso. Parimente nel giorno 7 suddetto fu fatta una colletta
à vantaggio della di Lui
Compagna di viaggio, che in quel momento reputavasi Consorte
del defunto, la quale ascese
a Lire trenta circa.
In fede Giovanni Parronchi Pievano
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Defunti di S.Giovanni Battista a Lucignano
- libro 2675
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