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16 agosto 2004
TARTUCA
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L'ordine è quello di entrata fra i canapi e il grassetto indica la vincitrice
In questo colore le contrade estratte a sorte
Cliccando sui nomi dei cavalli, su quelli dei fantini e sulle immagini, si apriranno le relative pagine
MOSSIERE: Bartolo Ambrosione 
Priore: Giordano Bruno Barbarulli
Vicario: Marcello Giannetti
Provicari: Lorenzo Tarli, Massimo Ceccanti
Capitano: Carlo Arezzini
Tenenti: Gianni Cortecci, Andrea Milani, Vinicio Capitani, Gianni Pruneti
Barbaresco: Riccardo Salvini
Vice barbaresco: Vincenzo Fabiani
La contrada non vinceva dal 16 agosto 2002
Il fantino non vinceva dal 16 agosto 2003

Per due volte il mossiere Ambrosione fa uscire i cavalli dai canapi: insistito il parlottio soprattutto fra Trecciolino e il giovane Atzeni, che riesce a cogliere l'attimo giusto della partenza dopo appena cinque minuti, quando il Montone, rivale del Nicchio, appare imbottigliato, tanto che partirà nono.
In alto invece la Tartuca vola riuscendo a coprire ben prima della Fonte il pur prontissimo sprint dell'Oca e della Pantera.
A San Martino Trecciolino appare già saldamente in testa seguito dall'Oca e dalla Pantera; più attardati Selva e Drago, mentre è incalzante l'avanzata dall'interno del Montone che riesce a girare quinto dopo il Leocorno e davanti al Drago.
Nella spianata del Comune si creano le premesse per la prima svolta del Palio: le due rivali, Nicchio e Montone, si guardano e finiranno per impattarsi, all'altezza del colonnino, annullandosi reciprocamente e trascinando nell'impatto anche il Leocorno. Davanti, Tartuca e Oca sentono già il fiato di Zodiach che riemerge dalle retrovie.
Ma al secondo San Martino la corsa della Tartuca appare ancora sicurissima, mentre il Pes si sente finire Altoprato sotto le gambe ed è la Selva che passa al secondo posto; seguono l'Oca, la Pantera e il Drago. Dietro, c'è la rovinosa caduta del Bruco. Amoroso sbatte nel colonnino e la sua carriera si conclude nel modo più drammatico sul tufo. Cade anche Ricceri, con l'Aquila mai in corsa.
Il terzo giro e un assolo della Tartuca, che non concede se non qualche metro nel finale alla rimonta di Zodiach. L'unico pericolo è Amoroso, steso nel centro della curva di San Martino, intorno al quale si snoda lo slalom dei cavalli rimasti in corsa.
Trecciolino non perde neppure un centimetro nella manovra e può così concludere il suo Palio trionfale davanti alla Selva, al Drago, alla Pantera e all'Oca.
Dal Palio dell'Assunta 2004 escono sconfitti i grandi cavalli, ridimensionati i giovani arrembanti fantini e pure le speranze dei 'vecchi' di arginare lo strapotere dell'unico grande guerriero del Palio di questo inizio di terzo millennio: Luigi Bruschelli detto Trecciolino.
(Da "Palio un anno, 2004" di Daniele Magrini)



















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