Palio incertissimo sin dalla vigilia, nessuno dei dieci cavalli presenti ha mai vinto in precedenza, ben sei sono gli esordienti.
I capitani puntano su un lotto di cavalli alquanto mediocre, considerato che i big Panezio, Rimini e Urbino non vengono nemmeno presentati alla tratta. Le attenzioni sono puntate su Uana e su Zalia, sorella di Urbino.
Il movimento dei fantini nelle prove è praticamente inesistente, tutto scorre liscio, tranne qualche momento di tensione alla prima prova per la caduta al canape della Pantera.
La mossa del Palio, data dall'esordiente Ulrico Ricci, vede partire nettamente prime Onda e Selva, seguono Pantera e Torre, ottima la progressione del Montone di rincorsa, mentre restano attardate Lupa, Bruco e Aquila.
Al primo San Martino girano tutti con Onda e Selva che lottano accanitamente. Il primo giro si conclude in quest'ordine, Onda, Selva, Montone, il Bruco, in forte rimonta, cade rovinosamente al secondo San Martino.
Bastiano spinge alla grande Speranza II, sembra poter avere la meglio sull'Onda, ma al secondo Casato batte nel colonnino, casca trascinando con se Tremoto in rimonta.
Per Marasma, al rientro dopo una lunga squalifica, arriva un facile e insperato successo sulla modesta Miura, dietro gli scossi frenano la rimonta della Tartuca che si piazza terza preceduta dallo scosso della Selva.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)

- RADIOCRONACA DI TAMBUS -
(a cura di Ricordi di Palio)

















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