La sorte favorisce la Torre che monta Ganascia su Piero, il Nicchio che punta al cappotto con Ciancone su Brillante e la Tartuca che ridà fiducia ad Amaranto che monta Salomè.
Alla prima prova si infortuna Stretta nella Chiocciola e Smania si trova a correre il Palio senza aver disputato nemmeno una prova.
La seconda prova è fatale a Giulianella della Civetta, questo infortunio favorisce l'approdo del Biondo nel Leocorno.
Sul verrocchio torna Guido Guidarini che da una mossa perfetta dalla quale partono primi il Leocorno, di rincorsa, la Torre ed il Drago. Il Nicchio appare sorpreso e la Tartuca subisce l'ostacolo della Chiocciola. Con le altre due favorite attardate si delinea subito un dualismo Leocorno-Torre che procedono quasi appaiate per un giro.
Al secondo San Martino l'episodio determinante, Ganascia passa primo mentre nelle posizioni di rincalzo Bazza strattona Ciancone in grande rimonta. Tutto facile per la Torre che conquista il Palio del Maestro Masignani, secondo il Leocorno, poi le deluse Tartuca e Nicchio.
Nel dopo-Palio momenti di tensione per Ciancone, pesantemente contestato dai nicchiaioli, nonostante l'evidentissimo ostacolo del Drago e la vittoria di luglio. Pare, comunque, che Brillante non fosse in ottime condizioni, a causa di un secchio pieno d'acqua somministrategli poco prima della carriera da un addetto alla stalla corrotto da un'altra contrada.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)
Curiosità. Eccetto il Drago le altre nove contrade prenderanno parte anche alla carriera del 16 agosto 1949.
















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