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2 luglio 1902
ONDA
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L'ordine è quello di entrata fra i canapi e il grassetto indica la vincitrice
In questo colore le contrade estratte a sorte
Cliccando sui nomi dei cavalli, su quelli dei fantini e sulle immagini, si apriranno le relative pagine
(Abbreviazioni: B=baio; G=grigio; I=isabella; M=morello; R=roano; S=sauro)
* Fantino esordiente
** Fantino che aveva esordito nel Palio del 18 agosto 1901, non assegnato
MOSSIERE: Leonildo Fabbrini
CAPITANO: Giorgio Bartali
PRIORE: Achille d'Elci
La contrada non vinceva dal 29 maggio 1893
Unico Palio vinto da Pallino

Favorita assoluta di questo Palio è la Lupa con Nocciola che viene affidata sin dalla prima prova a Popo. Buone possibilità di successo anche per Onda, Drago e Aquila.
Nelle prove c'è molto movimento, solo Aquila, Lupa e Leocorno, in cui si rivede Picino dopo quattro anni di assenza, non cambiano mai la monta. Durante la prima prova brutto incidente per il fantino del Drago, Ernesto Felli detto "Chiccone", che urta violentemente la testa nel bandierino al Casato, viene travolto dagli altri cavalli, ma rimonta a cavallo con la testa sanguinante.
Dopo il corteo storico, che provocherà molte polemiche per l'incuria e la goffaggine di alcune comparse, si va fra i canapi. La mossa è abbastanza rapida ma anche confusa, molte Contrade sono compresse in poco spazio.
Parte prima l'Onda seguita da Bruco e Leocorno. Chiccone e Picino nerbano violentemente Pallino favorendo la progressione della Lupa, partita quinta.
Il fantino dell'Onda resiste eroicamente all'ostacolo dei due avversari e riesce a girare primo a San Martino, seguono Aquila, Leocorno, Bruco e la Lupa in rimonta.
Nel secondo giro l'Onda è sempre in testa, la Lupa continua a recuperare terreno e posizioni. Nel gruppo c'è un intenso scambio di nerbate fra Picino e Chiccone. Popo sembra poter sferrare l'attacco decisivo, ma Ponona ha una marcia in più rispetto a Nocciola e porta una netta vittoria in Malborghetto.
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Il Palio ha una coda molto violenta: fuori Provenzano si affrontano brucaioli e ondaioli, la rissa è cruenta, volano pugni e bastonate. A far nascere la rissa il lancio di un bastone da parte di un ondaiolo verso il fantino del Bruco, colpito in faccia all'altezza della Fonte Gaia.
Tra le due Contrade vi erano già stati alcuni screzi ma le cose sembravano essere rientrate tanto che, alla vigilia del Palio, era diffusa l'idea che Bruco e Onda non si sarebbero ostacolate.
Tensione anche nei giorni seguenti, durante il giro vittorioso dell'Onda, nei pressi del piazzale della vecchia stazione nasce una furibonda rissa con tre contusi per ferite d'arma da taglio.
La comparsa dell'Onda si era recata nel territorio del Bruco per onorare un proprio protettore ivi residente ed in seguito a questi avvenimenti vennero sospesi i festeggiamenti programmati.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)
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