I migliori cavalli toccarono alla Tartuca, Nicchio, Aquila e Oca, la quale ebbe lo stesso con cui vinse di Luglio, discreti la Torre, Drago e Pantera, cattivi alla Civetta, Selva e Bruco.
Il Palio fu corso soltanto da 8 contrade; perchè il cavallo del Drago proprietà del Sig. Adamo Mattii, alla 3ª prova (correndovi il fantino Francesco Ceppatelli detto Tabarre, al 2° giro alla Cappella cadde colpito da apoplessia e morì subito; e la Pantera pure non potè correre perchè alla 2ª prova il cavallo si azzoppò talmente da non essere più in grado di scendere in Piazza.
La corsa del Palio riuscì discreta.
Dalla mossa partì 1° il Nicchio, ma giunto a S.Martino fu passato dalla Tartuca che era partita seconda, questa poi si mantenne sempre prima e vinse facilmente il palio. L'aquila partita ultima, perchè impedita dalla Civetta, raggiunse all'ultimo giro sotto Casa Sansedoni il Nicchio che era sempre 2°, e dopo molte nerbate riuscì a passarlo dopo l'ultima voltata al Casato.
L'Oca non potè figurare affatto perchè il Bruco la nerbò prima che fosse calato il canape, e poi la Torre e la Selva continuarono a nerbarla per quasi tutta la corsa. Alla vincita arrivarono nell'ordine seguente: 1ª Tartuca, 2ª Aquila, 3° Nicchio, 4ª Torre, 5ª Oca, 6ª Selva, 7ª Civetta, 8° Bruco.
Mossiere doveva essere il Sig. Lodovico Tito Sarrocchi, ma avendo egli saputo dopo la prova generale di non riscuotere più la fiducia generale delle Contrade, perchè accusato di parteggiare per l'Oca, dette la mattina del palio le dimissioni dal detto ufficio, e alla sera la mossa fu data dal Sig. Angelo Landozzi maresciallo delle guardie municipali.
(Da "I quaderni del Griccioli" della Nobil Contrada dell'Aquila)












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