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2 luglio 1799
RINVIATO
PER I MOTI ANTI-FRANCESI DEL VIVA MARIA

Il 2 Luglio non fù corso il Paglio in questo giorno benché approvato dal Generale Francese Guttier e dal Commissario del Governo Francese Minate residente in Firenze per la Repubblica Francese, ma il Comandante di questa piazza di Siena Giuseppe Bellet, non voleva che gli individui delle contrade portassero i fiocchi delle loro contrade al cappello, ma il suddetto Comandante veduti i fiocchi ai cappelli dei geniali delle contrade di già estratte, e di quelle che correvano d’obligo, in Camullia scese dal suo verroccino [calesse] e frustò il figlio di Bartolomeo Mognaini mercante perché aveva il fiocco della sua contrada della Selva al cappello; onde la
Municipalità di Siena soppresse il detto Paglio ad altro miglior tempo, benché fosse fatto il deposito dai Sigg. della Festa alla Visitazione di Maria Santissima di Provenzano; In occasione di detta approvazione di corsa non si vollero, che corressero la Torre, e Giraffa simbolo della bandiera Toscana, la Tartuca per esser no imperiale, l’Aquila per essere l’arme del Imperatori d’Austria, onde queste quattro contrade furono tolte dal bossolo del estrazione perché le medesime non correvano di obligo e furono surrogate altre in loro luogo.
Notasi = come il 28 di giugno a ore 2 dopo mezzo giorno entravano in Siena dalla Porta Romana e per Porta Tufi le truppe Aretine, per scacciare dalla città le truppe Francesi, e si messe a tumulto tutta la popolazione e
unitasi con gli Aretini, obbligarono tutta la guarnigione Francese forte di circa a N° 600 uomini, a serrassi in fortezza per più giorni, e poi in seguito capitolarono, e se ne partirono alla volta di Pisa e Livorno. In Siena se ne
fecero gran feste (vedi la relazione stampata dalla Stamperia e Librajo Vincenzo Pazzini Carli e Figli di tutte le feste di devozione che ne furono fatte in questa città).
Il giorno 16 Agosto di questo stesso anno si corse il Paglio che si doveva correre il 2 luglio e che non fù corso per le ragioni già dette di sopra, e lo vinze la contrada del Nicchio, e sempre primo si mantenne fino alla vincita.
Queste feste di Agosto andarono bene e queste senza il minimo disturbo, merciè la vigilanza delle truppe Aretine, e delle nostre truppe Urbane, e della nostra cavalerria volontaria vestita al ungherese.
(Archivio di Stato di Siena, Archivio Tolomei, 861)




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