FUCILATE A PORTA ROMANA
- Adì 29 Giugno 1799 -
Nel precedente giorno alle ore 3½ pomeridiane cessò di vivere
Orazio Butini di questa Cura
in età sua di anni circa 60. Nel precedente medesimo giorno
alle ore due incirca
pomeridiane arrivarono inaspettatamente per misericordia del
Signore e per la singolare
intercessione della Santissima Vergine Maria le Truppe Aretine
per liberarci
dall'insoffribile giogo delli Empi e Barbari Francesi, comuni
Nemici di tutta l'Europa,
oltre a varie Guardie Nazionali e Francesi, che trovansi alla
Porta Romana, vi erano molti
altri si Francesi che Nazionali a lavorare dei Bastioni per
impedire l'ingresso a dette
Truppe quali per Providenza Divina viddero soltanto quando
furono all'attual Compagnia di
Valli, sobbene* da alcune Persone tanto di questa Cura, quanto
di altri luoghi di questa
Città erano state vedute fino da quando erano da circa tre
millia distanti dalla Città;
serrarono dunque subito la Porta e si diedero subito ad una
precipitosa fuga, ma per la
Città erano assai maltrattati, e con parole e con percosse di
legni e di sassi. In faccia
al Monastero del Santuccio un certo Mariani difensore della
buona causa cominciò a battere
con un pezzo di Bastone un ribiadito* nostro Giacobino che era
di Guardia a detta Porta,
poi gli strappò di mano il Fucile e lo diede ad un Servitore,
quale lo portò subito nel
Palazzo di Commenda, dietro di esso s'incamminarono detto
Mariani, ed il suddetto
disgraziato Butini che si trovò presente al fatto; allora il
suddetto nominato scellerato
Giacobino pregò un Pollacco Francese* a scaricare una Fucilata
al Mariani, al quale una
Palla gli passò da parte a parte un braccio a canto, ma senza
offendere esso, ed un'altra
Palla gli portò via un pezzetto di carne del medesimo Braccio,
e poi questa medesima Palla
passò da parte a parte, cioè dalla spalla fuori del petto, il
disgraziato Butini, il quale
cadde subito in terra in mezzo alla strada da quattro passi
incirca distante dalla Porta
della Chiesa della Commenda vennero subito a chiamare il Paroco
ed io accorsi subito, ma
lo trovai , che agebat animam*, e non diede altro contrassegno,
che di baciare una sola
volta l'Imagine di Maria Santissima me presentatagli, e gli
diedi con questo contrassegno
la S.Assoluzione Sagramentale, dopo esortato (seppur
intendeva) ad un'accusa e pentimento
generale di tutti i suoi peccati; dipoi gli amministrai il
S.Sagramento dell'Estrema
Unzione; gli feci la solita raccomandazione dell'Anima secondo
il Rituale Romano, e circa
ad un'ora dopo ricevuto il fatale colpo, cessò di vivere. In
questo tempo continuamente
passavano sù e giù delle Truppe Aretine a piedi ed a Cavallo,
che davano dietro ai
Francesi e Giacobini, dimodochè io pure mi trovavo nell'istesso
pericolo del Defonto, se
scaricavano in detto luogo dei Fucili; ma, grazie al Cielo, fui
preservato. In questo
giorno alle ore due pomeridiane fu portato il di lui corpo,
quale avevo fatto conservare
nella Chiesa della Commenda di S.Leonardo, a questa Chiesa
Parrocchiale, associato da me
infrascritto vice paroco, e da altri 6 Religiosi, e fatte le
solite solenni Esequie, fu
dai Fratelli della Venerabile Compagnia della Santissima
Trinità, trasportato ancora alla
Stanza del Comune Deposito, per essere sepolto nel camposanto.
Così è.
Frate Filippo Naddi vice paroco Mano Propria
* SOBBENE = Sebbene, benchè.
* RIBIADITO = Ribadito, conosciuto, noto.
* POLLACCO FRANCESE = Polacco arruolato nelle truppe francesi.
* AGEBAT ANIMAM = Che stava per rendere l'anima a Dio.
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Defunti di S.Clemente ai Servi
- libro 2555
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