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- LE PROVE DEL PALIO DEL 2 LUGLIO 1928 -
pagina curata da Carmelo Lauretta e Alberto Fiorini



In neretto chi vinse la prova; l'ordine delle dieci Contrade segue quello dell'estrazione, ossia è riferito alla prima prova.


Il Palio fu vinto dall'Oca (vedi la scheda relativa)


I migliori toccarono alla Chiocciola (quella con la quale questa Contrada vinse nell’agosto del 1926, e che nel 1927 toccò sempre alla Giraffa), alla Civetta (Fiorello), al Leocorno (vincitrice nel Nicchio nell’agosto 1927), e all’Oca (Lina, toccata nel luglio 1927 al Nicchio, e nell’agosto alla Civetta). Erano discreti quello del Montone (vincitore dei due Palii del 1921) e dell’Istrice. Venivano poi quelli della Tartuca, Onda, Torre e Selva.

La sera del 29 giugno fu corsa la prima prova, preceduta dall’estrazione della consueta tombola di beneficenza a favore del fondo per il rinnovo degli storici costumi delle Contrade. A causa dell’indisponibilità (cause ignote) del mossiere ufficiale Venturino Benvenuti (il quale salì sul verrocchio soltanto dalla quarta prova in poi, la mossa delle prove dei giorni 29 e 30 giugno furono date dal comandante delle guardie comunali Sig. Mattii, coadiuvato dall’agente Giachetti. Poiché nell’inserto dell’Archivio Storico del Comune che contiene gli atti relativi a questo Palio mancano i foglietti delle chiamate dei fantini al canape e degli ordini di mossa, ci avvarremo delle cronache del Griccioli per ricostruire i prospetti di ciascuna prova.

1a PROVA - Circa le 19,30 fu corsa la prova. Dopo una grande confusione fra i canapi fu data la mossa dalla quale partì prima l’Oca, seguita dagli altri in gruppo. La Civetta, voltata 2a a S.Martino, passò ben presto l’Oca, ma poi trattenuto il cavallo lasciò che l’Oca entrasse nuovamente prima e così vincesse indisturbata la prova. Il non avere preso parte attiva alla corsa Chiocciola e Leocorno – due dei migliori cavalli – tolse alla medesima molto interesse. A S.Martino al 2° giro caddero i fantini del Montone e della Tartuca. Alla vincita arrivarono: Oca, Istrice, Onda. 2a PROVA – Mentre una grande confusione regnava fra i canapi, fu data la mossa, dalla quale partì prima l’Oca, che tale si mantenne fino alla salita del Casato (1° giro), dove, avendo trattenuto il cavallo, fu passata dalla Tartuca e dall’Istrice. Al Casato voltava prima la Tartuca, mentre il Leocorno, partito 5°, spingeva il cavallo e – passati Istrice, Onda e Oca – sul principiare del 3° giro passava pure la Tartuca e senz’altro contrasto vinceva la prova. Alla vincita arrivarono: Leocorno, Tartuca, Istrice. Per questa e per tutte le altre prove non corse il Montone avendo il cavallo zoppo.

3a PROVA – L’Oca partita prima dal canape vinse senza alcun contrasto la prova, che riuscì priva di qualsiasi interesse, perché nessuna Contrada vi prese parte attiva. Seconda arrivò la Torre.

4a PROVA – Dal canape partì prima la Chiocciola e seconda la Civetta; quindi gli altri in gruppo. La corsa fu assai interessante, perché la Civetta fece, per quanto inutilmente, ogni sforzo per arrivare la Chiocciola, e perché una bella gara si ebbe pure fra il gruppo dei tre secondi. Alla vincita arrivarono: Chiocciola, Civetta, Leocorno. Mossiere, di nuovo Venturino Benvenuti.

PROVA GENERALE – Dal canape partiva prima la Chiocciola, ma avendo trattenuto subito il cavallo, alla Fonte era prima l’Oca, seguita da Istrice e Leocorno. Durante i primi due giri questi fecero – ma inutilmente – ogni sforzo per raggiungere l’Oca, che vinse la prova. Al principio del 2° giro il fantino del Leocorno batté in un colonnino e poco mancò che cadesse, ma con grande abilità seppe mantenersi a cavallo. Il fantino della Civetta cadde al 1° giro a S.Martino ed il cavallo dopo un giro si fermò. Alla vincita arrivarono: Oca, Istrice, Leocorno. Nella caduta il fantino della Civetta riportò la frattura combinata della rotula destra, la frattura della tibia destra al terzo inferiore, nonché varie abrasioni al ginocchio sinistro e al naso. Trasportato allo Spedale veniva visitato dal Dott. Ciambelletti, che ne ordinava l’immediato ricovero allo Spedale (clinica chirurgica), giudicandolo guaribile in 60 giorni. Il fantino del Leocorno per la battuta nel colonnino riportava abrasioni multiple al ginocchio destro, che lo posero in condizioni di non poter correre per il Palio.

PROVACCIA – Senza alcun interesse si svolse – come al solito – questa prova, che fu vinta dalla Civetta. Corsero gli stessi fantini che per il Palio.


La Nazione del 1-2 luglio 1928