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- LE PROVE DEL PALIO DEL 16 AGOSTO 1924 -
pagina curata da Carmelo Lauretta e Alberto Fiorini



In neretto chi vinse la prova; l'ordine delle dieci Contrade segue quello dell'estrazione, ossia è riferito alla prima prova.


Il Palio fu vinto dalla Chiocciola (vedi la scheda relativa)


Scrive il Griccioli che i migliori cavalli toccarono alla Torre (Lola – toccata nel luglio alla Tartuca), alla Chiocciola (Giacca, toccata nel luglio all’Oca) e al Nicchio (toccato nel luglio al Montone). Erano discreti quelli della Civetta, Istrice e Bruco; cattivi toccarono alla Giraffa, Lupa e Tartuca. Il peggiore di tutti toccò all’Aquila. Durante le prove non si ebbe a lamentare alcuna caduta di fantini. Indescrivibile l’entusiasmo dei torraioli nel ricevere la cavalla che – essendo stata scartata Fanfara, la vincitrice del Palio di luglio – era ritenuta superiore a tutti gli altri.

1a PROVA – La mossa riuscì malissimo perché il mossiere – data l’irrequietezza di alcuni cavalli – per evitare disgrazie fece scattare il canape mentre il Nicchio (chiamato ultimo) non era entrato fra i canapi e molti non erano al loro posto. La corsa non presentò alcun interesse, perché come i cavalli partirono dal canape così arrivarono alla vincita; ad eccezione del Nicchio che, voltato 4° al 3° giro a S.Martino, con splendida volata arrivò al Casato alle spalle della Torre, senza però riuscire a passarla.
Alla vincita arrivarono: Torre, Nicchio, Istrice, Civetta, Giraffa, Lupa, il cavallo scosso dell’Aquila essendo caduto al 1° giro a S.Martino il fantino Romano Zoppi. La Chiocciola cadde al Casato al 1° giro, mentre era seconda, ed il cavallo subito si fermò.

2a PROVA – Per il temporale scatenatosi durante la notte dal 13 al 14 Agosto, che rese impraticabile la pista, questa prova non fu corsa.
Venne quest’anno ripristinata l’antichissima cerimonia dell’offerta del “cero votivo” alla Madonna del Voto, che nata all’indomani della battaglia di Montaperti, continuò fino al 1864. Il corteo mosse alle 16,30 dalla Chiesa di S.Giorgio in Pantaneto e per le vie Ricasoli, Trento, Città e del Capitano si portò in Piazza del Duomo.

3a PROVA – Dalla mossa, riuscita molto bene, partiva prima la Chiocciola, che a S.Martino veniva passata dalla Torre e poco dopo dalla Civetta. La Chiocciola allora tratteneva il cavallo. Alla fonte al 2° giro la Torre, che era sempre prima, tratteneva pure il cavallo e veniva passata dalla Civetta, dall’Istrice, e quindi dal Nicchio. Alla pianata al 2° giro il Nicchio passava l’Istrice e si accostava alla Civetta. Da questo punto si ebbe una splendida gara fra Civetta e Nicchio, ma la Civetta si seppe mantenere sempre prima e vinceva la prova.
Alla vincita arrivarono: Civetta, Nicchio, Istrice.

4a PROVA – Dal canape partivano primi in gruppo Bruco, Istrice e Civetta, e subito dietro la Torre, e così si mantennero con bellissima gara fino al Casato dove la Torre trattenne il cavallo e lo stesso poco dopo fece pure il Bruco. Allora la prova che era stata interessantissima durante il 1° giro perse qualunque interesse, e l’Istrice rimasto primo tale si mantenne per tutta la corsa nonostante i continui sforzi fatti dalla Civetta per arrivarlo. Alla vincita arrivarono: Istrice, Civetta.

PROVA GENERALE – Avanti la prova, circa le ore 18, con un concorso immenso di pubblico, fu dal Palco dei Giudici estratta, secondo il consueto, una tombola a profitto del fondo raccolto dal Magistrato delle Contrade, per il rinnuovamento degli storici costumi delle medesime. I premi furono di £ 800 per la tombola e £ 200 per cinquina. Dopo la tombola ebbe luogo la corsa.
Dalla mossa partiva primo il Bruco, ma quasi subito veniva passato dalla Torre, che senza alcun contrasto rimase sempre prima. Una bella gara si ebbe per tutta la corsa fra i secondi, cioè: Bruco, Nicchio, Civetta, Istrice. Alla vincita arrivarono: Torre, Nicchio; Istrice; Civetta.

PROVACCIA – Dopo una discreta gara che si ebbe al primo giro, questa prova fu come al solito priva di qualsiasi interesse. Corsero gli stessi fantini che per il Palio e vinse il Nicchio.