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- LE PROVE DEL PALIO DEL 16 AGOSTO 1907 -
pagina curata da Carmelo Lauretta e Alberto Fiorini



In neretto chi vinse la prova; l'ordine delle dieci Contrade segue quello dell'estrazione, ossia è riferito alla prima prova.



Il Palio fu vinto dal Bruco (vedi la scheda relativa)


Quando i cavalli furono consegnati alle Contrade era già mezzogiorno. Di rado – fece notare il Griccioli - si era visto un accozzo di buoni cavalli come questa volta. I migliori cavalli, quasi d’identica velocità, toccarono al Bruco, Istrice, Aquila, Torre, Nicchio e Oca. Discreti alla Civetta, Drago e Pantera; il peggiore di tutti toccò alla Tartuca.

1a PROVA - Moltissimo pubblico assisté a questa prova. La mossa fu bellissima in quanto i 10 cavalli partirono, si può dire in un sol gruppo. In testa era l’Oca seguita dall’Aquila e dal Nicchio. A S.Martino entrava prima l’Aquila, che al Casato veniva passata dall’Istrice e poco dopo dal Nicchio. L’Istrice non più raggiunto da alcuno vinse la prova, seguito a breve distanza dal Nicchio. Durante i primi due giri l’Aquila, il Bruco ed il Drago si passarono continuamente a vicenda; poi si staccarono seguendo i primi due nell’ordine seguente: Bruco, Aquila, Drago.

2a PROVA - Anche questa fu una bella prova, nel vero senso della parola; e numerosi spettatori erano nel centro della Piazza all’ombra della Torre del Mangia. Dalla mossa partì primo il Nicchio, seguito a tutta corsa dal Drago, della Torre e del Bruco. Il Bruco alla 2a girata entrò secondo, ingaggiando subito un’accanita lotta col Nicchio. Al Casato alla 3a girata il Bruco fu sul punto di passare il Nicchio, ma fu bravamente parato da questo, mentre la Civetta indisturbata da terza passava prima, tale arrivando alla vincita quasi insieme al Nicchio, tanto che sorsero vivaci discussioni su chi dei due aveva riportato la vittoria.

3a PROVA - Il centro del Campo non era per questa prova molto gremito di spettatori, mentre invece lo erano i palchi e le ringhiere all’intorno. Dalla mossa partì prima l’Oca seguita a breve distanza dall’Aquila. Fra queste due fu una continua lotta per tutte le tre girate; la vittoria rimase all’Oca. Dopo le due prime veniva un gruppo formato da Nicchio, Torre, Bruco e Istrice.

4a PROVA - Anche questa prova fu assai gareggiata. Appena cadde il canape si vide un gruppo di fantini slanciarsi a tutta carriera sulla pista. Il cavallo della Torre non era ancora giunto alla Fonte-Gaja che cadde improvvisamente trascinandosi dietro il fantino, il quale ricevette da uno dei cavalli che formavano il gruppo una rampata alla tempia sinistra. Il poveretto rimase al suolo come tramortito, e fu sollevata a braccia dai militi della Pubblica Assistenza, i quali a tutta corsa lo trasportarono allo Spedale. A pochi metri di distanza dalla Torre, cadde pure il cavallo del Nicchio. Il fantino che non si era fatto alcun male volle rimontare a cavallo, ma alcuni nicchiaioli presenti lo consigliarono a scendere e a ritirarsi dalla corsa perché il cavallo dopo la caduta non sembrava troppo disposto a proseguire. La Pantera intanto, che era scappata prima, seguitò a mantenersi in testa fino all’ultima girata seguita dall’Aquila, Istrice e Bruco. Quest’ultimo, passato alla Cappella l’Istrice, all’ultima voltata al Casato volle passare in mezzo ai due primi, Pantera e Aquila, ma proprio all’angolo di detta voltata ricevette una stretta tale che dopo pochi passi fu costretto di scendere da cavallo. L’Aquila a Casa D’Elci passava la Pantera e vinceva la prova; seconda fu la Pantera, terzo l’Istrice. Molti curiosi si recarono subito nell’atrio dello Spedale per avere notizie del fantino della Torre. Egli fu trasportato nel gabinetto di pronto-soccorso dove venne visitato dal medico di turno Dott. Chiarugi, il quale gli riscontrò una ferita lacero contusa alla tempia sinistra di notevole entità, giudicandolo guaribile in 20 giorni e ordinando che venisse ricoverato nello Spedale.

PROVA GENERALE - Il Campo presentava per questa prova un bellissimo aspetto, gremito letteralmente tanto nel centro, che nei palchi, nelle ringhiere, nelle finestre, per ogni dove insomma, di spettatori. Avanti la corsa, alle ore 17,30 fu estratta la tombola a beneficio del fondo permanente per il rinnuovamento degli storici costumi delle Contrade. A causa di questa, che si protrasse molto a lungo, la prova fu corsa assai tardi. Dalla mossa scappò primo l’Istrice seguito dall’Aquila e dall’Oca. Il Bruco che era quarto passò ben presto l’Oca, e subito impegnò una lotta accanita con l’Aquila, riuscendo a passarla solo pochi passi avanti la vincita. La prova fu vinta dall’Istrice, che partito primo, non fu più raggiunto da alcuno. I cavalli della Pantera e della Torre furono esentati da questa corsa per ordine del veterinario comunale Dott. Pasquale Pietroni; il primo perché affetto da podofillite traumatica prodottasi nella prova della mattina, in seguito al distacco della parete dello zoccolo nella regione dei talloni da ambi gli arti anteriori; il secondo per una grave incoronatura da ambo i ginocchi prodottasi in seguito alla caduta fatta nella prova della mattina. Al momento che i fantini scesero da cavallo successe un tafferuglio. Un giovane nicchiaiolo assalì il fantino del Drago prendendolo a pugni; il fantino naturalmente si difese. Accorsero i carabinieri che arrestarono il giovanotto, il quale fu poco dopo rilasciato.

PROVACCIA - Questa prova non fu corsa a causa di un violento acquazzone caduto circa le 9,30.