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- LE PROVE DEL PALIO DEL 2 LUGLIO 1906 -
pagina curata da Carmelo Lauretta e Alberto Fiorini



In neretto chi vinse la prova; l'ordine delle dieci Contrade segue quello dell'estrazione, ossia è riferito alla prima prova.



Il Palio fu vinto dall'Oca (vedi la scheda relativa)


Dei dieci cavalli dichiarati idonei i migliori toccarono al Nicchio, alla Selva, alla Lupa e all’Oca; quindi venivano gli altri sei con poca differenza l’uno dall’altro.

1a PROVA - Il campo presentava per questa prova un aspetto magnifico data la grande moltitudine di gente che si pigiava nei palchi, nelle ringhiere e nelle finestre. Il centro era occupato in gran parte da persone di campagna che avevano approfittato del giorno festivo per venire a Siena. La mossa fu splendida; i cavalli partirono in gruppo serrato e fino a S.Martino si mantennero uniti essendo in testa al gruppo il Nicchio. Appena voltati, il cavallo dell’Onda che rasentava i materassi cadde, e quello della Civetta che lo seguiva alla ridossa fece altrettanto. La Pantera ed il Leocorno per non subire la stessa sorte entrarono in S.Martino. Intanto il Nicchio si manteneva primo seguito a poca distanza dalla Selva, il cui fantino alla 2a girata per volere prendere troppo stretta la voltata del Casato batté la testa nell’asta del bandierino, ciò nonostante disputò ancora per un poco la vittoria al Nicchio, il quale però rimase vincitore. Terminata la corsa il fantino della Selva scese da cavallo mentre un rivo di sangue sgorgante dalla ferita lacero contusa alla testa gli bagnava la faccia, e si avviò accompagnato da numerosi Selvaioli allo Spedale. Quivi gli apprestò le prime cure il medico di servizio dott. Fortunato Corsini, che lo giudicò guaribile in 10 giorni. Contemporaneamente entrava allo Spedale il fantino dell’Onda con una ferita lacero contusa alla bozza frontale sinistra, giudicata guaribile in 3 giorni.

2a PROVA - Questa prova riuscì molto più bella della prima; mancava l’Onda avendo il cavallo zoppo a causa della caduta fatta la sera avanti. La gara fu continua fra Nicchio, Pantera, Selva e Lupa. Alla vincita arrivarono nell’ordine seguente: Nicchio, Selva, Pantera.

3a PROVA - La terza prova non fu corsa a causa di un violentissimo temporale, che si riversò sulla città dalle 17 alle 19.

4a PROVA - Dalla mossa scapparono prime Civetta e Tartuca, subito raggiunte e passate dalla Selva e dal Nicchio. A S.Martino voltava prima la Selva, secondo il Nicchio, a cui tenevano subito dietro Civetta e Tartuca. Queste alla 2a a girata al Casato raggiunsero il Nicchio, il cui cavallo scivolò e per poco non cadde. La Selva intanto si allontanava rapidamente dagli altri per un tratti di 5 o 6 colonnini, e non più raggiunta da alcuno vinceva la prova; secondo il Nicchio e terza la Tartuca. L’Onda non corse avendo il cavallo ancora zoppo.

PROVA GENERALE - La corsa della prova generale fu preceduta da una tombola a beneficio della Biblioteca Circolante, che richiamò moltissime persone. Vi furono anche molti ritardatari, che erano rimasti fuori della Piazza, ma approfittando del fatto che cavalli e fantini dovettero essere ricondotti nell’Entrone dopo l’annullamento di una prima mossa, furono riaperti gli sbocchi del Casato e di S.Martino per consentire l’accesso all’interno della piazza di altri spettatori: sbocchi che naturalmente furono richiusi quando cavalli e fantini tornarono alla Costarella per la seconda partenza. Enorme addirittura era la folla che stipava il Campo per questa prova. Al Municipio era esposto il Palio, opera del pittore Carlo Merlini. In alto il busto della Madonna di Provenzano in campo argenteo; sotto di Lei gli stemmi dei 3 terzi: Città, Camollia e S.Martino, quindi le 3 armi del Comune; in basso la lupa allattante i due gemelli e la data. Il Palio, da tutti lodato per l’accozzo aggraziato dei tenui e fini colori, era all’intorno circondato dagli stemmi delle 10 Contrade partecipanti. Accanto al Palio era un bandierino di seta verde, portante la data di questa corsa scritta a lettere d’oro, da darsi in premio al padrone del cavallo vincitore. Verso le 17 si procedé all’estrazione della tombola a beneficio della Biblioteca Circolante. La cinquina di £ 50 fu vinta dal Sig. Ghino Mariotti di Siena; e la tombola di £ 300 dal Sig. Quirino Petri di Lucignano d’Arbia. Dopo fu sgombrata la pista e corsa la prova. Entrate che furono 6 Contrade dentro al canape, la Tartuca, la Selva e il Nicchio cominciarono a non volere stare ferme e fare nascere della confusione; ed allora il mossiere ordinò ai fantini di scendere a terra e tornare nel Cortile del Podestà. Quest’incidente fu propizio per un ingente numero di spettatori che si pressavano agli sbocchi del Casato e di S.Martino e che in questo frattempo furono fatti entrare nel centro della piazza fra acutissimi fischi. Quindi furono fatti appressare nuovamente i fantini al canape. Bellissima fu la mossa, e si vide scappare primo il Nicchio, seguito alle spalle dall’Aquila; alla pianata l’Aquila fu raggiunta dal Leocorno e dopo un poco di lotta fu da questi passata. Alla 2a girata l’Aquila fu pure passata dalla Selva, la quale per quanto facesse non riuscì mai a passare il Leocorno, mentre il Nicchio mantenevasi sempre primo. L’Onda appena data la mossa si fermò, e lo stesso fece la Pantera alla 2a girata alla Cappella, avendo ambedue i cavalli zoppi. Alla vincita arrivarono nell’ordine seguente: Nicchio, Leocorno, Selva.

PROVACCIA - Priva di qualunque interesse riuscì, come al solito, questa prova che fu vinta dall’Onda. Corsero gli stessi fantini che per il Palio.