CUSTODI DELLE CHIAVI DELLE PORTE CITTADINE
- Adì 11 Ottobre 1736 -
Maria Antonia, consorte di Gaetano Pianigiani Custode delle
Chiavi delle Porte della
Città*, et abitante nel Palazzo di Sua Altezza Reale* rese lo
Spirito a Sua Divina Maestà
la Notte Antecedente a Ore ___ In era per quello* fù asserito
di Anni ... Nella sua Ultima
Infermità ricevè i Santissimi Sagramenti della Penitenza,
Viatico, et Estrema Unzione dal
Molto Reverendo Sig. Adriano Marzuoli Vice Parroco. Il di lei
Cadavere fù sepolto nella
Venerabile Compagnia di S.Rocco* in Vallerozzi nel sepolcro
delle Sorelle di detta
Compagnia.
- Adì 8 Agosto 1750 -
Giuseppe del fu Francesco Perotti, Custode delle Chiavi delle
Porte di questa Città di
Siena, Abitante a Pianterreno nelle Stanze del Palazzo di Sua
Maestà Imperiale, passò a
migliore vita il dì suddetto a ore 3 e ¾ della mattina, in età
d'anni quarantasei
incirca. Questo nella sua infermità che fu attacco di Petto...

* PORTE DELLA CITTA' = Le porte di Siena nel 1269 sarebbero
state da 30 a 36; dal 1269 al
1310 in numero di 29; nel 1321 ne risultavano 28; per passare
infine al 1555, anno nel
quale erano rimaste aperte solo le 7 attuali, meno Porta
Laterina che fu murata nel 1553,
per essere riaperta solo due secoli più tardi. In ogni porta
della città c'era il casotto
del dazio, dove un cassiere, due guardie e due allievi
controllavano tutto quello che
entrava in città, facendo pagare le relative tasse secondo un
preciso tariffario. Questi
"gabellotti", così detti perchè riscuotevano la gabella,
restavano in servizio dalle 6
alle 23.30, ora in cui le porte cittadine venivano chiuse con
grandi chiavi antiche. Chi
arrivava in ritardo, veniva fatto passare da una porticina
laterale, i carri invece,
restavano fuori fino alla mattina successiva. Le carni salate e
quelle fresche (vive o
morte), oltre al vino, erano le cose che più di tutte i
contadini e i commercianti
cercavano di nascondere perchè quelle con le tasse più alte. Si
cercava così di celare i
polli sotto le balle di panni, le damigiane sotto la paglia o
il fieno nei carri, i salami
sotto le ampie gonne delle donne... In alcuni punti della
città, dove le mura erano più
basse, c'erano anche degli appositi lanciatori che, una volta
passato il sorvegliante del
perimetro murario, lanciavano le merci nella parte interna
della città. Ovviamente a
coloro che venivano scoperti erano inflitte multe di solito
doppie del valore della tassa
dovuta. Non tutti però erano soggetti ad egual tassazione: gli
abitanti della città
pagavano meno dei contadini, perchè considerati produttori,
mentre alcune categorie di
commercianti beneficiavano di una specie di abbonamento fisso,
di modo che più
consumavano, più guadagnavano.
* PALAZZO DI SUA ALTEZZA REALE = Era dove oggi si trovano gli
uffici della Prefettura, in
piazza del Duomo e quasi sicuramente un appartamento a pian
terreno era destinato a coloro
che avevano l'ambito incarico di custodire le chiavi delle
porte della città.
* IN ERA PER QUELLO = Per quel che si capiva.
* COMPAGNIA DI S.ROCCO = Sembra che un tempo questa compagnia
fosse unita a quella di
S.Sebastiano, ma ai primi del XVI secolo se ne staccò, venendo
a stabilirsi in via
Vallerozzi dove edificò la chiesa oggi della contrada della
Lupa.
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Defunti di S.Giovanni Battista sotto la Metropolitana
- libri 1112 e 1114
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