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![]() È il Bruco con Elisir di Logudoro e Giuseppe Zedde detto Gingillo a vincere il Palio dell’Assunta 2008. Poco dopo le 19 il mossiere apre la busta con l’ordine di mossa e chiama Pantera, Valdimontone, Oca, Torre, Nicchio, Selva, Bruco, Tartuca e Aquila, con il Drago di rincorsa. Ci vogliono circa un’ora, tre mosse invalidate e due chiamate fuori dai canapi prima che la mossa maturi, poi il Drago entra e dai canapi schizzano l’Oca, il Valdimontone e la Pantera. , con il Drago che galoppa forte all’esterno e gira primo a San Martino, seguito dall’Oca, con dietro la Torre e il Bruco. Al primo Casato Scompiglio cade da Fedora Saura ed è l’Oca a prendere il comando, con dietro lo scosso del Drago, il Bruco e la Torre. Al secondo San Martino è sempre l’Oca in testa, seguita dal Bruco. All’inizio dell’ultimo giro Gingillo inizia a spingere forte Elisir Logudoro, supera l’Oca ed entra primo all’ultimo San Martino, inseguito dall’Oca. Il Bruco è ormai lanciato verso il bandierino ed Elisir Logudoro e Giuseppe Zedde detto Gingillo vanno a cogliere il loro primo trionfo sul Campo. Questo l’ordine di ingresso delle contrade tra i canapi: Pantera con Walter Pusceddu detto Bighino su Istriceddu Valdimontone con Luca Minisini detto De’ su Choci Oca con Giovanni Atzeni detto Tittia su Elfo di Montalbo Torre con Andrea Mari detto Brio su Già del Menhir Nicchio Alberto Ricceri detto Salasso su Guess Selva con Igor Argomenni detto Smarrancio su Giordhan Bruco con Giuseppe Zedde detto Gingillo su Elisir Logudoro Tartuca con Luigi Bruschelli detto Trecciolino su Elimia Aquila con Paride De Mauro detto Tiburzi su Ilon Drago con Jonathan Bartoletti detto Scompiglio su Fedora Saura di rincorsa ![]()
Su 19 Palii disputati nel 2000, per ben 9 volte ha vinto una contrada estratta a sorte. ![]()
Il Logudoro è un vasto territorio della Sardegna centro settentrionale. ![]()
Le due prove non sono state effettuate a causa del violento temporale che si è abbattuto su Siena. ![]() ![]()
Una prova che ha visto regolarmente a cavallo anche Luca Minisini detto De’ su Choci per il Valdimontone, dopo la caduta di ieri nel corso della terza prova. L’allineamento viene trovato abbastanza velocemente, con solo piccoli segni di nervosismo da parte dei cavallini di Drago e Bruco, Fedora Saura ed Elisir Logudoro. Quando la rincorsa entra partono forte Aquila, Torre, Bruco e Drago. A San Martino entra primo il Nicchio con Guess e Salasso seguito dall’Aquila con Ilon e Tiburzi, entrambi però girano alti e Tiburzi cade. Ilon scosso galoppa forte per tre giri, poi si ferma poco prima del bandierino ed è la Tartuca con Elimia e Trecciolino, che già avevano provato alcuni spunti, ad andare a vincere la prova.
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Alla mossa, maturata dopo alcuni minuti di attesa necessari a trovare il giusto allineamento tra i canapi, è la Torre con Brio su Già del Menhir a schizzare fuori prima dai canapi, seguita dalla Pantera con Bighino su Istriceddu, dalla Tartuca con Trecciolino su Elimia e dal Montone di De’ su Choci. All’ingresso di San Martino la Pantera prende la testa, seguita da Montone e Tartuca. Alla curva del Casato Bighino spinge forte Istriceddu, il Montone cade e da dietro spunta il Drago, con Scompiglio che lancia Fedora Saura e inizia a guadagnare lunghezze. Nicchio e Selva provano alcuni spunti. Al secondo Casato l’Aquila con Tiburzi su Ilon supera la Pantera e si porta in testa, mentre il Drago continua il recupero dalle retrovie e, dopo un ottimo terzo giro, guadagna la prima posizione e va vincere la prova.
Una prova che ha visto come unica novità nelle monte Walter Pusceddu detto Bighino su Istriceddu per la Pantera, che ieri sera aveva invece affidato il proprio cavallino esordiente a Franco Casu detto Spirito. Il mossiere chiama tra i canapi Drago, Valdimontone, Bruco, Oca, Selva, Pantera, Nicchio, Torre e Tartuca, con l’ Aquila di rincorsa. C’è un po’ di nervosismo tra i canapi e l’allineamento viene trovato con qualche difficoltà. Partono forte Oca, Pantera e Bruco, ma a prendere il comando sono Elfo di Montalbo e Tittia, che provano forte per un giro seguiti da Elisir Logudoro e Gingillo. Quando rallentano, è la Tartuca a passare in testa, con Trecciolino che fa galoppare a ritmo sostenuto Elimia per quasi due giri e va a vincere la prova. Nelle retrovie quasi tutte le altre contrade provano alcuni spunti.
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Una prova che, dopo qualche difficoltà di allineamento e una partenza non valida, vede uscire forte dai canapi la Pantera con Franco Casu detto Spirito su Istriceddu, seguita dalla Selva con Antonio Villella detto Sgaibarre su Giordhan e dall’Oca con Elfo di Montalbo e Giovanni Atzeni detto Tittia. Al primo San Martino è il Drago, dall’esterno, a guadagnare la prima posizione, seguito dalla Pantera e dall’Aquila con Tiburzi sull’esordiente Ilon. Galoppo in scioltezza per Scompiglio su Fedora Saura, che tiene la testa per tutti e tre i giri staccando di diverse lunghezze la Pantera e va a vincere la prima prova. Leggera sgambatura per le altre contrade.
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Ottimi spunti degli esordienti nelle cinque batterie di selezione formate dopo la presentazione dei cavalli alla Tratta. All’Entrone sono arrivati 35 dei 38 soggetti attesi, assenti Flober, Giuliana Saura e Gungadin. Nella prima batteria vince Edolo montato da Mulas, mentre nella seconda sono Guschione e Siri ad arrivare primi al bandierino. Terza prova a Gherly con Mureddu, nella quarta vittoria di Insomma montato da Carboni e infine nella quinta batteria sono primi Fanè e Mureddu. I capitani chiedono di rivedere sul tufo sette soggetti nella batteria di recupero: a vincerla è Istriceddu con Virgilio Zedde, con Gherly, Internos e Guess che si mettono in evidenza.
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N° CAVALLO PROPRIETARIO ![]()
![]() Piace ai contradaioli il Cencio di Mario Ceroli, presentato nel Cortile del Podestà dal sindaco Maurizio Cenni e da Omar Calabrese. Un Drappellone – si legge nella nota diffusa dal Comune di Sienja – “delicato e forte. Innovativo e tradizionale. Ma, più che altro, un Drappellone che dà l'impressione ottica del movimento”. “Abruzzese di nascita, romano di adozione per la sua formazione professionale, Ceroli – si legge ancora nella nota -, uno dei più grandi artisti a livello internazionale, famoso per un concetto di scultura carico di riferimenti figurativi sugli stereotipi della contemporaneità, ha trattato la seta del “cencio” con la stessa maestria con la quale lavora le sue spettacolari creazioni in legno. La materia originale si vede. La superficie non è completamente ricoperta di colore. In alto la Madonna del Voto, la riproposizione di quella che si trova sull'altare maggiore della Cattedrale, dove andranno a cantare il Te Deum i contradaioli che vinceranno il Palio. Ai lati gli stemmi delle Contrade dai quali si irradiano raggi d'argento che raggiungono Piazza del Campo, contornata dai palazzi e popolata da spighe di grano dorato. In basso dieci cavalli neri al galoppo e braccia alzate: quelle degli alfieri nel momento dell' “alzata”, quando con il corpo ed il cervello, con il sangue e la forza, vogliono sfiorare il cielo con i colori della propria Contrada. Sulla destra, come a dar più forza al galoppo, tre profili urlanti”. “Riferimenti, connotazioni e proiezioni – si legge ancora nella nota - tipici di quell' “environment dinamico” che ha reso celebre Mario Ceroli, insieme a quel tocco di magistrale originalità con il quale ogni volta riesce a catturare ed immortalare, per l'eternità, un momento di vita. Le spighe. Segno biblico di abbondanza. Di felicità. Il popolo di Siena è dentro quel Campo, come spighe. Una concettualità originale, che solo un personaggio eclettico come lui può esternare; in grado, con estrema disinvoltura e ugual successo, di alternare la scultura alla scenografia teatrale, per celebrare, ogni volta, il valore simbolico delle sue creazioni. Una magica alchimia che riesce a rendere tattile un'idea. Se il simbolo del Palio è il cavallo, Mario Ceroli l'ha reso vivo. I dieci barberi corrono sulla stoffa, su quell'anello inclinato di tufo. Una prospettiva incredibilmente reale, tanto che il drappellone pare muoversi, e gli elementi a corredo, braccia, mani e facce, sembrano inseguire gli animali. Li spingono, con la forza del cuore, al traguardo, sotto lo sguardo dolce di una Vergine duecentesca”. “Come la serie di figure appiattite – conclude la nota - vere e proprie fette di statue, le stesse che si possono ammirare all'interno delle Logge del Papa, per la mostra “Forme in movimento”, che Siena ospiterà fino al prossimo 7 settembre, Ceroli ha dato spessore a quanto ha dipinto. Ha dato fisicità e carne agli animali, ha popolato, con i colori, il Palazzo Comunale, ha rappresentato con un elemento della natura i diciassette popoli che vivono Siena. E il risultato, felice ed imprevedibile, connota in maniera chiara l'unicità di questo grande artista”. ![]()
Sarà ancora Giorgio Guglielmi di Vulci a salire sul Verrocchio per il prossimo Palio dell'Assunta, lo ha deciso la Giunta del Comune di Siena che ha effettuato nella seduta di mercoledì 9 luglio 2008, le nomine in vista del Palio dell'Assunta del 16 agosto.
Oltre alla conferma di Guglielmi di Vulci, la Giunta ha nominato i Deputati della Festa, che saranno Valter Munaretto (Chiocciola), Gianfranco Bimbi (Civetta), Giuseppe Pompucci (Giraffa). ![]()
Sono state estratte le seguenti contrade: BRUCO, VALDIMONTONE, DRAGO che andranno ad affiancarsi alle 7 che correranno d'obbligo il
Palio del 16 agosto 2008. AQUILA TARTUCA TORRE NICCHIO PANTERA SELVA OCA BRUCO VALDIMONTONE DRAGO
- questa combinazione di 10 contrade si è verificata il 16 agosto 2006, come testimonia questa indagine:
clicca qui
- Queste 3 stesse contrade furono estratte addirittura anche nel medesimo ordine per il palio di agosto 2007. clicca qui - Il Valdimontone correra' il suo settimo palio consecutivo, il Bruco il suo quinto. Continua, nonostante la vittoria, la cabala negativa dell'Istrice legata all'estrazione, mai uscito dal 2000 a oggi. Restano "all'asciutto" per le carriere del 2008 Lupa, Chiocciola, Onda e Civetta. ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() le altre 7 che parteciperanno d'obbligo al prossimo palio di agosto 2009: Giraffa Leocorno Istrice Civetta Onda Lupa Chiocciola ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ALTRI CAPITOLI INERENTI ALLE ESTRAZIONI: Le estrazioni Chi ha corso nel 2000 Le estrazioni nel 2000 I ritardi all'estrazione Da chi venne estratta Le stesse triplette ![]()
Sono ben 19448 le possibili combinazioni di 10 contrade sulle 17 esistenti, per cui
è molto bassa la probabilità che le solite 10 possano disputare insieme un altro palio. ![]()
Con un lungo assolo che lo vede in testa per tutti e tre i giri, Luigi Bruschelli detto Trecciolino sull’esordiente Già del Menhir vince il Palio di Provenzano per i colori della contrada dell’Istrice, mettendo a segno la sua 11^ vittoria e regalando il 41^ Cencio al popolo di Camollia. Mossa laboriosa, con Giorgio Guglielmi di Vulci costretto a chiamare per due volte tutti fuori dai canapi per stemperare il nervosismo dei cavalli. Al secondo rientro, ancora tempi molto dilatati per la difficoltà di Giordhan, il barbero dell’Aquila, contrada di rincorsa, a eseguire gli ordini del fantino dando il tempo di mossa. Quando finalmente il cavallo riesce ad avvicinarsi al verrocchino, la mossa viene invalidata per una forzatura tra i canapi. Poi, dopo più di mezz’ora di attesa, i cavalli riescono a trovare il giusto allineamento e dai canapi schizza fuori l’Istrice, inseguita dal Leocorno e dalla Torre, che a Fonte Gaia rimonta e conquista la seconda posizione. L’istrice gira prima a San Martino, incalzata dalla Torre, con Alberto Ricceri detto Salasso su Elfo di Montalbo, e dall’Aquila, con Paride de Mauro detto Tiburzi su Giordhan, mentre cadono il Nicchio con lo Zedde su Giove Deus e il Valdimontone con l'esordiente Alessio Migheli detto Girolamo su Iolao, mentre l’Istrice continua la sua corsa, in vantaggio di diversi colonnini su Torre e Aquila. Al secondo Casato Salasso su Elfo di Montalbo fa il suo attacco tentando di guadagnare la testa ma Trecciolino, a colpi di nerbo, fa volare Già del Menhir che con un gran tempo di galoppo va ad affrontare, sempre in prima posizione, il terzo Casato, dove Torre e Pantera cadono lasciando Trecciolino libero di concludere vittorioso la sua corsa. ![]()
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