IL REGIO ORFANOTROFIO
Possiamo dire con certezza che alcune morti precoci,
insieme ai matrimoni che generarono solo delle femmine e ai
maschi che rimasero celibi, furono le cause per le quali
oggi tutti i Papei fanno capo ad un unico progenitore.
Infatti, se osserviamo l'albero genealogico, vediamo
che: Antonio (classe 1765) ebbe solo una figlia; suo
fratello Pietro (1791) non ebbe maschi che vissero a lungo;
Angelo (1830) a 17 anni rimase orfano e dovette sostenere la
madre, una zia, tre sorelle di cui una di cinque anni e
forse per questo motivo non prese moglie; Bernardino (1831)
ebbe invece solo femmine.
Pure il ramo che faceva capo ad un successivo Antonio
(1824), rischiò di estinguersi, poichè la moglie Clementina
Marzocchi morì appena trentenne nel 1862 dopo aver messo al
mondo due figli: Emilia, nata nel 1860 che visse un anno e
Giulio che di fatto non conobbe sua madre, dato che questa
venne a mancare quando egli aveva solo cinque mesi.
Lo stesso Giulio, a trent'anni rimase vedovo con due
bambini da accudire, fino a quando non trovò una nuova
compagna che gli dette altri quattro figli che vissero con
il padre sino alla sua morte che avvenne il 21 agosto 1910.
La loro famiglia era elencata fra quelle povere (circa
2500 solo all'interno delle mura di Siena) e per questa
condizione particolare i due figli più piccoli furono
ammessi al "Regio Orfanotrofio", che si trovava nei pressi
della Porta S.Marco. Fondato nel 1816, dopo che le leggi
napoleoniche avevano soppresso un convento di Monache
Agostiniane che vi avevano soggiornato sin dal medio-evo, il
fabbricato dell'orfanotrofio subì diverse trasformazioni, tra cui,
nel 1893, la costruzione di una falegnameria* per insegnare un
mestiere ai ragazzi ospitati,
oltre che la sopraelevazione
delle camerate e la realizzazione dei lavatoi pubblici, per i quali
fu utilizzata parte degli orti.
Nonostante che gli incartamenti dell'orfanotrofio siano
ancora in via di catalogazione,
siamo stati ugualmente in grado di risalire alle cartelle di
ammissione di Bruno e Brunetta.
Il primo vi entrò il 2 febbraio 1911, sua sorella cinque anni dopo: il 9 marzo 1916.
* A tal proposito, nei registri dei salari compare il
nome di Bruno, che in qualità di falegname, era stato
remunerato per lavori ordinati da committenti esterni.
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