
POLVERE
Testo tratto da www.ilpaliodisiena.com
Guglielmo Forni detto "Polvere" fu custode della Contrada della Torre per tantissimi anni, simbolo della contrada negli anni difficili del fascismo e della guerra. In quegli anni la Torre era particolarmente sfortunata sul Campo, bersaglio degli sfottò dei rivali della Contrada di Salicotto era proprio Polvere.
Dopo ogni sconfitta torraiola lo stornello "Povero Polvere un' vinci più" era diventato una triste consuetudine. Nell'agosto 1930 la Torre andò vicinissima al successo con il fantino Smania. Polvere, rimasto in contrada, convinto dal boato della piazza che la Torre avesse vinto si precipitò a suonare le campane a festa.
Nel salire le scale cadde e si ruppe una spalla, ma si sforzò per arrivare al campanile, intanto attorno a lui era calato un silenzio incredibile, la Torre non aveva vinto, ma era caduta proprio come lui. La delusione fu tremenda, Polvere svenne per il dolore, mentre nella contrada ci si disperava per una nuova disfatta. Ma l'amore di Polvere per la Torre non mutò e trovò la sua esaltazione nel 1939 e nel 1947 con le due vittorie del grande Ganascia. In Numero Unico del 1947 fu intitolato in suo onore "Il trionfo di Polvere" ed in copertina fu disegnato proprio il custode storico della Torre in una delle sue celebri smorfie.
Merita ricordare che egli era fratello di Mastuchino, il celebre Alfiere inventore del salto del fiocco. (cfr.)


Copia del suo battesimo avvenuto a Siena il 14 marzo 1864
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