LE PATRIE GALERE
Oltre ad Agostino e Domenico, che abbiamo visto vissero nel '600, pure Beniamino
nel 1835 ebbe dei problemi con la giustizia per essere andato a caccia privo della necessaria licenza.
Lo si apprende dai protocolli del Governo di Siena n. 346, dove un rapporto di Polizia denunzia Beniamino Papei "per delazione d'arme da fuoco essendosi permesso di prendere parte alla caccia al cignale che fece il Conte Tolomei la mattina del 2 stante (dicembre 1836) in luogo detto Fosso di Rigo Taglio nella podesteria di Sovicille, senza esser muniti della licenza dell'Arme".
Pochi anni più tardi furono invece Giuseppe, Antonio e Giovanni a mettersi nei guai. Il primo, che ricordiamo era ventottenne e
figlio del fu Pietro, con "sentenza di 1ª Istanza di Grosseto del 16 Febbraio 1852 condannato in 10 giorni di carcere oltre a
£ 50 di multa" per un non precisato delitto.
Non era come oggi che è molto difficile finire dietro le sbarre. Allora ci si finiva anche per semplici motivi e soprattutto c'era la certezza della pena.
Giuseppe i suoi 10 giorni li scontò tutti: varcò la soglia del carcere il 9 maggio 1852 la mattina alle 10 e alla stessa ora del 19 maggio ne uscì.
Seguirono quindi Antonio e Giovanni che, per
ordine del Pretore, sappiamo pur non trovando una documentazione che ci illustri di come si svolsero dettagliatamente i fatti, che furono rinchiusi
dal 2 all'8 agosto 1852, a seguito di una condanna per ingiurie, inflitta loro il 7 maggio di quell'anno.



(Archivio di Stato di Siena, Prefettura 2772, anno 1852)
I guai per Giuseppe non finirono: quatto anni più tardi, venne nuovamente rinchiuso per un'altra lieve condanna
a due giorni di carcere, scontati dal 24 al 26 agosto 1856. E pure in questo caso, non ne venne specificato il motivo.
(ASS, Prefettura 2775, n.61)
A testimoniare lo stato di disagio sociale nel quale si trovava la famiglia di Giulio Papei, fu l'arresto del figlio maggiore, Augusto, reo di aver commesso degli atti vandalici.
Non esisteva la privacy e anche i minorenni venivano indicati nei trafiletti dei giornali con i loro nomi completi, come infatti appare ne "La Vedetta Senese" del 30/31 luglio 1907.

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